GLIOMMERO (in dial. napol. "gomitolo": dal lat. glomus, glomĕris)
È un componimento poetico destinato alla recitazione che come la frottola affastella i più varî argomenti: allusioni a fatti della giornata, [...] , p. 351 segg.); F. Flamini, Studi di storia lett. ital. e straniera, Livorno 1895, p. 169 segg.; B. Croce, Uno gliommero inedito del '400, in Arch. storico napolet., XLI (1916), p. 138 segg.; id., Uno "gliomero" latino di Filippo di Joinville, in ...
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DE GENNARO (De Jennaro), Pietro Iacopo
Sandra Niccoli
Nacque a Napoli nel 1436 da Giorgio, primogenito di Menillo e di Catella di Monforte, e da Maddalena di Gaeta, figlia di Carlo - presidente della [...] e soluzioni al De Gennaro. Per i rapporti fra i due, che tacciono l'uno dell'altro, è interessante la notizia del perduto gliommero sannazariano Pietro Jacobo mio, non so che fare, di cui G. B. Bolvito cita tre versi (Variarum rerum, II, c. 20r, nel ...
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SCHIAVO di Bari
Paolo Pellegrini
SCHIAVO di Bari. – Vissuto nel secolo XIII, la sua esistenza è certificata da testimonianze plurime, ma nulla si sa della sua famiglia.
Al suo nome si lega il racconto [...] didattica e allegorica, in La letteratura italiana. Storia e testi, I, 2, Il Duecento, Bari 1970, pp. 11-13; G. Parenti, Un gliommero di P.J. de Jennaro: «eo non agio figli né fittigli», in Studi di filologia italiana, 1978, vol. 36, pp. 351 s.; A ...
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Il nesso grafico ‹-gl-› seguito da vocale diversa da ‹i› è sempre biconsonantico, cioè riproduce graficamente la successione dell’occlusiva velare sonora [g] + la laterale [l], e si pronuncia [gl]: glaciazione, [...] iniziale troviamo solo ‹glie› nei pronomi clitici composti glielo / gliela / glieli / gliele / gliene (e ‹glio› nel rarissimo gliommero, componimento e metro poetico di origine napoletana).
L’articolo e pronome personale clitico gli si pronuncia [ʎi ...
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CARACCIOLO, Pietro Antonio
Giovanni Parenti
Nacque da Giovan Francesco, l'illustre rappresentante del petrarchismo napoletano del Quattrocento, e da Carmosina, figlia di Pirro de Rao (B. Croce, Giovan [...] VIII [1886], p. 257).
Il C. fu autore di farse in endecasillabi con rima al mezzo, che per il metro (frottola o gliommero) e il colorito senso della realtà più umile precorrono quelle che nel sec. XVI saranno dette, dagli abitanti di Cava dei Tirreni ...
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Undicesima lettera dell’alfabeto latino.
linguistica Il nome italiano elle e quello latino el sono costituiti dal suono stesso della lettera con una vocale d’appoggio; il nome greco λάμβδα deriva invece [...] (per es. glicine) o di un elemento di parola composta (per es. triglifo); non però in gli, gliela, gliele, glielo, gliene, gliommero; quando è preceduto da n (per es. Anglia); in negligere e derivati.
Fisica
La lettera L è simbolo del lavoro e dell ...
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SANNAZARO, Iacopo
Carlo Vecce
– Nacque a Napoli il 28 luglio 1457 da Nicola (Cola) e da Masella di Santomango (di nobile famiglia salernitana). La data di nascita tradizionale del 1458 (tramandata dai [...] il duca dopo una malattia. Tra le varie forme di intrattenimento, anche un monologo recitativo in dialetto chiamato gliòmmero (in napoletano, ‘gomitolo’), non privo di allusioni politiche e morali. Nel carnevale del 1490 a Castelcapuano fu messa ...
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La regionalità nella lessicografia italiana
Carla Marello
Salvatore Claudio Sgroi
Cenni storici
Dall’Ottocento in poi il dizionario monolingue della lingua nazionale in Europa ha rivestito, almeno [...] meridionale
tratturo (dall’abruzzese); ammainare, arrapare, calzone (gastr.), camorra, cannolicchio, carosello, citrullo, fesso, gliommero, inciucio, magliaro, mozzarella, pernacchio, pezzullo, pizza, scassare, sciuscià, sfarzo, sfizio, sfottò, sfuso ...
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gliommero
glïòmmero s. m. [lat. glŏmus -mĕris «gomitolo»]. – Voce del dialetto napoletano («gomitolo»), usata anche per indicare un componimento poetico dei secoli 15° e 16°, formato di una serie di endecasillabi con rima al mezzo, in cui...
l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre la minuscola è derivata dalla maiuscola...