Uomo politico e umanista (Firenze 1396 - Napoli 1459). Dal 1437 al 1452 fu continuamente membro delle magistrature di Firenze e inviato nelle più importanti legazioni. Venuto in dissidio, per motivi politici, con Cosimo de' Medici, si trasferì nel 1453 a Roma e poi a Napoli, ove ebbe dal re Alfonso onori e cariche. Compose opere storiche (Historia Pistoriensium), molte orazioni, dissertazioni filosofiche ...
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MANETTI, Antonio
Giuliano Tanturli
Nacque il 6 luglio 1423 da Tuccio di Marabottino di Vanni e da Cosa di Francesco Adimari a Firenze, quartiere di S. Spirito, "gonfalone" Drago, "popolo" di S. Frediano, [...] cosa senza il minimo riscontro nella vita del M.: si tratta quindi o del legnaiuolo e architetto Antonio di Manetto Ciaccheri o di GiannozzoManetti. Quest'ultimo, a parte altre considerazioni, morto nel 1459, e il primo, l'8 nov. 1460, sono fuori ...
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MANETTI, Marabottino
Giuliano Tanturli
Nacque il 4 sett. 1435, da Tuccio di Marabottino e da Cosa di Francesco Adimari, a Firenze, quartiere di S. Spirito, "gonfalone" Drago, "popolo" di S. Frediano. [...] Vettori. Morì "Senza sacramenti", precisa Simone Filipepi (p. 510), elencandolo dietro ai consorti Giovanni e Bernardo di GiannozzoManetti fra i "capi secolari" che perseguitarono il Savonarola.
Il M., fratello del noto copista Antonio, copiò l ...
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Vita e opere. - Poche famiglie registrano, nella storia delle vicende domestiche, personalità così spiccate come la famiglia degli Alberti (v.), che dal castello della Catenaia si stabilì ai primi del [...] . poté avvicinare i più famosi letterati e artisti del tempo, frequentando il convento degli Angeli, dove convenivano GiannozzoManetti, Cosimo e Lorenzo de' Medici, Niccolò Niccoli, Carlo Marsuppini e il grande matematico Paolo Toscanelli; oppure il ...
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Nacque a Firenze nel 1429 di nobilissima famiglia (era figlio di Neri e di Lena Strozzi). Si dedicò presto agli studi di filosofia, grammatica e retorica sotto frate Angelo da Lecco, Iacopo Ammannati, [...] Carlo Marsuppini, l'Argiropulo, Francesco da Castiglione, mentre da Poggio Bracciolini e da GiannozzoManetti apprendeva i segreti dell'arte oratoria. Fece parte dell'Achademia Florentina del Rinuccini. Fu umanista, uomo politico e oratore dei più ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] fonti piuttosto che di scrittori eleganti; di archeologi raccoglitori di monumenti, come Ciriaco d'Ancona; di filosofi, come GiannozzoManetti e Marsilio Fieino, curanti della forma solo in quanto sia pensiero espresso.
Fu negli anni tra la prima e ...
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La grandiosa opera filosofica e scientifica di Aristotele segna il punto a cui fa capo il movimento scientifico e speculativo di oltre due secoli della cultura greca, e donde muove tutto un ampio e vario [...] Bruni, Francesco Filelfo, Lorenzo Valla, Gregorio Tifernate, Teodoro Gaza, Giorgio Trapezunzio, il Bessarione, l'Argiropulo, GiannozzoManetti e Girolamo Donato. Né si contentarono essi di quest'opera di spolveramento filologico; gli umanisti ...
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VATICANO, Stato della Citta del
Umberto TOSCHI
Leone GESSI
Teodosio MARCHI
Pietro PISANI
Carlo CECCHELLI
Gino BORGHEZIO
Johann STEIN
VATICANO, Stato della Città del (A. T., 24-25-26 bis).
Sommario. [...] 1455), avendovi molta parte l'Angelico (v. sotto). Quest'ultimo papa ha il genio del costruire. Il suo biografo, GiannozzoManetti, parla del grandioso progetto per la basilica, per il palazzo, e in genere per tutta la città vaticana, preparatogli da ...
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A seconda del punto di vista dal quale la consideriamo, la filologia è e insieme non è una disciplina speciale. È una disciplina speciale in quanto lavora intorno a problemi considerati in sé circoscritti [...] Lione occupano il loro posto in quest'epoca di divulgazione, che va dal 1465 alla metà del sec. XVI. GiannozzoManetti arriva ad essere anche orientalista e a farsi benemerito degli studî biblici.
Dopo tentativi meritorî del Petrarca, di C. Salutati ...
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. Nell'antichità la scrittura dei testi era affidata esclusivamente a schiavi literati, a servizio di privati o del pubblico, riuniti in officine esercite da venditori di libri, addestrati fin dall'infanzia [...] umanisti poi si scrissero da sé i codici, scambiandoseli vicendevolmente, come fecero il Petrarca, il Boccaccio, GiannozzoManetti, Niccolò Niccoli, Poggio Bracciolini, Tommaso Parentucelli, Ambrogio Traversari.
I salarî dei copisti erano computati a ...
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