Scuola filosofica greca, fondata, secondo la tradizione, in Elea, nella Magna Grecia, da Senofane da Colofone, rapsodo ionico del 6° sec. a.C. Ma il suo maggior rappresentante e il vero fondatore della [...] dottrina eleatica della realtà è Parmenide. Caratteristica fondamentale è la differenza profonda posta da Parmenide tra il mondo sensibile, molteplice e mutevole, regno del divenire e dell’apparenza (che quindi non si può dire che sia), e il mondo ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] , e dall'umano al divino. Questo senso religioso del filosofare allontana Eraclito dalla πολυμαϑία e dà alla sua filosofia un carattere d'iniziazione.
Gli stessi inizî religiosi ha la filosofiaeleatica che il suo fondatore Senofane d'Elea (fior. 540 ...
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LOGICA
Guido Calogero
. Il termine di "logica" λογικὴ τέχνη, ἀρετή "arte abilità logica": oppure τὸ λογικόν, sottinteso μέρος τῆς ϕιλοσοϕίας "la sezione logica della filosofia") entrò nell'uso specialmente [...] sue abilissime riduzioni all'assurdo dell'opposta concezione del molteplice furono in realtà così poco utili allo sviluppo della filosofiaeleatica, che fornirono anzi le armi (come si vede, per es., in Gorgia e in Platone) ai suoi stessi dissolutori ...
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Nessuna cosa. Il problema filosofico del n., originato da quello dell’antitesi tra essere e non essere nella filosofiaeleatica, si risolve sostanzialmente nel problema del non essere. Il problema del [...] ma sempre soltanto il n. di qualche cosa in funzione di un ulteriore sviluppo dialettico.
Sempre nell’Ottocento, con le filosofie pessimistiche e nichilistiche di A. Schopenhauer e di M. Stirner è invece evidenziato il senso esistenziale del n., che ...
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Scienza greco-romana. La matematica nel V secolo
Reviel Netz
La matematica nel V secolo
Il titolo di questo capitolo è di per sé problematico. Decidere se al di là di alcuni lavori isolati si possa [...] è stato dato da Árpád Szabó (1969), il quale si è concentrato invece sul ruolo di Parmenide e in generale della filosofiaeleatica. Parmenide è un punto di partenza molto più sicuro di Pitagora, poiché egli – come Zenone, suo seguace (attivo nella ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le etiche antiche tra bene, virtu e felicita
Federico Zuolo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dietro le profonde diversità che animano [...] propriamente teorica e razionale. Un discorso a parte andrebbe fatto per altri filosofi appartenenti ai cosiddetti presocratici. Se nella filosofiaeleatica la dimensione etica è pressoché assente, la scuola pitagorica aveva sicuramente sviluppato ...
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NON ESSERE
Guido Calogero
. Il concetto filosofico del "non essere" nasce nella filosofiaeleatica come riflesso negativo della concezione dell'essere quale realtà unica e assoluta. Osservando che l'"essere" [...] come ogni determinata predicazione implichi una sintesi dell'essere col non essere, e per non contravvenire all'esigenza eleatica interpreta il non essere come alterità, il μὴ ὄν come ἔτερον. Aristotele, dissolvendo nei suoi aspetti molteplici il ...
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Vedi VELIA dell'anno: 1966 - 1997
VELIA (῾Υέλη ᾿Ελέα, Velia)
M. Napoli
In località Castellammare della Bruca, nel comune di Ascea in provincia di Salerno, sorgeva l'antica città di V., ᾿Ελέα per i Greci, [...] età giulio-claudia, recentemente rinvenute, ci dànno notizia di una scuola medica, fiorita per parecchi secoli sul filone della filosofiaeleatica, che vedeva in Parmenide il suo capostipite, tanto da dedicargli, ancora in età romana, un'erma con l ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] naturalistico della filosofia ionica e alla dualità uno-molteplice, definito-indefinito della filosofia pitagorica , elaborò, nel suo poema Intorno alla natura, la dottrina eleatica dell'essere, di importanza capitale nella storia del pensiero greco. ...
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Filosofo greco (6º-5º sec. a. C.), soprannominato per il suo stile ὁ σκοτεινός ("l'oscuro, il tenebroso"). Autore dell'opera in prosa ionica Περί ϕύσεως ("Intorno alla natura"), che si riallaccia, almeno [...] di tutte le cose, il lògos del mondo. Che poi in questa filosofia, anche per la sua opposizione a quella di Parmenide, si accentuassero motivi nasce dalla discordia, in antitesi con la concezione eleatica, è uno dei filoni centrali della storia della ...
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eleatico
eleàtico agg. [dal lat. Eleatĭcus, gr. ᾿Ελεατικός] (pl. m. -ci). – Di Elèa, antica città della Magna Grecia: la filosofia e., scuola e., dottrina e. (v. eleatismo).
eleatismo
s. m. [der. di eleatico]. – Scuola filosofica greca, sorta in Elèa, città della Magna Grecia, alla fine del sec. 6° a. C., che ebbe come rappresentanti Parmenide, Zenone e Melisso; la sua dottrina fondamentale, concernente la differenza...