Musicista tedesco (Josefsthal 1891 - Dresda 1968). Studiò al conservatorio di Praga e vi divenne prof. di composizione; dal 1927 fu poi direttore dell'accademia musicale tedesca di Praga, dal 1946 direttore dell'accademia musicale di Dresda e dal 1951 prof. all'istituto superiore di musica di Lipsia. Ha composto numerosi lavori orchestrali e da camera, di tendenze moderatamente novatrici ...
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(ted. Fidelio oder die eheliche Liebe) Opera musicale di L. van Beethoven, che ebbe tre stesure: 1805, prima stesura su libretto di I. Sonnleithner, tradotto da quello in francese di J.-N. Bouilly; 1806, [...] da S. von Breuning, col titolo di Leonora; 1814, terza e definitiva stesura, su libretto rimaneggiato da G. F. Treitschke.
Fidelio è il falso nome assunto dalla protagonista, Leonora, la quale si traveste in abiti maschili per salvare da morte il ...
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(ted. Leonore) Titolo di tre ouvertures di L. van Beethoven, composte fra il 1805 e il 1806 come introduzione al Fidelio, e poi sostituite dall'introduzione definitiva del 1814. Oggi esse (soprattutto [...] la Leonora n. 3) sono eseguite in concerti o sono introdotte fra i vari atti nel corso di rappresentazioni del Fidelio. ...
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Soprano (Amburgo 1804 - Coburgo 1860). Studiò a Vienna, ove esordì (1821); passò poi nei principali teatri d'Europa, affermandosi grazie al suo non comune istinto musicale, che le permise di superare alcune [...] carenze sul piano tecnico, e grazie al suo eccezionale talento drammatico. Emerse soprattutto nel repertorio mozartiano e nel Fidelio di L. van Beethoven. Fu la prima interprete di Senta nel Vascello fantasma e di Venere nel Tannhäuser di R. Wagner. ...
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Cantante lirica francese (Marsiglia 1927 - Parigi 2007). Soprano, dotata di straordinarie qualità vocali e di una notevole presenza scenica, ha interpretato un vastissimo repertorio (Wagner, Puccini, ecc.). [...] Dopo gli studi al conservatorio di Parigi, debuttò nel 1950 a Mulhouse nel Lohengrin. Va ricordata anche per alcune interpretazioni, dal Parsifal di Wagner al Fidelio di Beethoven, dalla Tosca di Puccini al Cavaliere della Rosa di R. Strauss. ...
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Musicista (Bonn 1770 - Vienna 1827). Contemporaneo e lettore di I. Kant, W. Goethe e F. Schiller, incarna la nuova figura del compositore moderno: con lui l'espressione dell'interiorità dell'artista e [...] cui presentava per la prima volta la VII sinfonia. Forse anche per il trionfo della Battaglia si riprese al Hoftheater il Fidelio, questa volta con grande plauso. Nel 1815, i monarchi e i potenti radunati al congresso di Vienna resero grandi onori al ...
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Singspiel Genere teatrale costituito dall’alternanza di parti cantate e parti interamente recitate. Sorto nel 18° sec. nei paesi di lingua tedesca, fu caratterizzato dalla compresenza di elementi favolosi [...] e popolareschi. Il momento più alto del genere fu toccato con i S. di W.A. Mozart (Il ratto dal serraglio, 1782; Il flauto magico, 1791) e L. van Beethoven (Fidelio, 1804-14). ...
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MAAZEL, Lorin
Lorenzo Tozzi
(App. III, II, p. 1)
Direttore d'orchestra statunitense di origine russa. Negli anni Sessanta la sua popolarità cresce a livello internazionale. Dirige al Festival wagneriano [...] del Nibelungo (1968), e al Festival di Salisburgo Le nozze di Figaro e Il ratto dal serraglio (1980), Fidelio (1982). Si succedono importanti impegni e responsabilità direttoriali: è direttore dell'Orchestra sinfonica della Radio di Berlino Ovest ...
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Musicista francese (Anversa 1905 - Parigi 1967). Studiò al Conservatorio di Anversa e iniziò nei teatri di quella città l'attività di direttore d'orchestra. Passò poi a Tolosa, Lione, Parigi e di lì nei [...] teatri e nelle sale da concerto di tutto il mondo, assai ammirato per le sue singolari qualità interpretative, soprattutto di musiche della scuola impressionistica francese (Pelléas et Mélisande, Maestri Cantori, Fidelio, ecc.). ...
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Meier, Waltraud. – Cantante tedesca (n. Würzburg 1956). Mezzosoprano e soprano drammatico, si impose a partire dal 1983 come Kundry in Parsifal al festival di Bayreuth, affermandosi come una delle più [...] ), Ortrud (Lohengrin); in partic. la sua Isolde (Tristan und Isolde) è da considerarsi di portata storica, eseguita in tutti i principali teatri del mondo. Di rilievo anche le sue prove in Fidelio, Wozzeck, Carmen, Sansone e Dalila, Don Carlo. ...
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castrismo
s. m. [dal nome dell’uomo politico cubano Fidel Castro (n. 1927)]. – Indirizzo ideologico e politico che, a partire dalla rivoluzione cubana (1959) guidata da Fidel Castro, ha ispirato, soprattutto negli anni ’60 del Novecento, alcuni...