Dinastia musulmana sciita, che dominò su gran parte dell'Africa settentr., dell'Egitto e della Siria, dal sec. 10º al 12º. Sorse in Tunisia per opera di un emissario del movimento ismailita, ‛Ubaidallāh, [...] che si presentò quale Mahdī discendente da Fāṭima e riuscì a fondare il suo potere tra l'elemento arabo-berbero dell'Africa settentrionale. Di qui, nella seconda metà del sec. 10º, la dinastia conquistò l'Egitto e vi si trasferì, lasciando la Tunisia ...
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tarì Moneta aurea di origine araba. Intorno al Mille i califfi fatimiti di Sicilia emisero una gran quantità di t., ognuno corrispondente a un quarto del dīnār d’oro arabo e perciò detto quartiglio. Furono [...] poi coniati dai principi normanni di Amalfi e di Salerno. Con i re aragonesi apparve in Sicilia il t. d’argento del valore di 2 carlini; in seguito anche il doppio carlino del Regno di Napoli prese il ...
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QUARTIGLIO
Giuseppe Castellani
. La moneta d'oro emessa in Sicilia dai sultani aglabiti e fatimiti (827-1058), imitata in seguito dai principi normanni e dagli Svevi, valeva un quarto del dīnār d'oro [...] arabo e però in volgare venne detta quartiglio (v. ruba‛i).
Bibl.: E. Martinori, La moneta, ecc., Roma 1915, s. v.; G. Sambon, Repertorio generale, ecc., Parigi 1912, nn. 778-823 ...
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. Gruppo di popolazione araba che fin dall'epoca islamica risiedeva nel Neǵd, ove menava, come l'altro gruppo affine dei Benī zulaim, vita nomade e brigantesca. Presero parte alle lotte e alle devastazioni [...] . Stabilitisi ad oriente del Nilo, vi rimasero per oltre mezzo secolo, causando col loro brigantaggio frequenti imbarazzi al governo fāṭimita. Per sbarazzarsi di tali ospiti importuni e anche per punire il principe zīrita al-Mu‛izz ibn Bādīs, che ...
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. Setta religiosa d'origine musulmana, la quale, venuta in Siria dall'Egitto dove era sorta dapprima, ha costituito, soprattutto nel Libano e nella regione a SE. di Damasco (Ḥaurān), dei gruppi con carattere [...] ben distinto, Conservatisi fino ai nostri giorni.
Origine dei Drusi e loro storia politica. - Durante il dominio dei califfi Fāṭimiti (v.) sull'Egitto e sulla Siria, la dottrina formulata dagli Ismā‛īliyyah o Ismailiti (v.), suddivisione degli Sciiti ...
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BONONIO, santo
Giovanni Tabacco
Nacque intorno alla metà del sec. X a Bologna, dove fu monaco sin da fanciullo, vivendo per alcuni anni nel cenobio di S. Stefano. Recatosi pellegrino in Oriente, si [...] Egitto e alla conseguente fondazione del Cairo nel 969. Il soggiorno di B. in Egitto coincise almeno in parte col califfato del fatimita al-'Azī´z (975-996), che ebbe in moglie una cristiana, Maria, e che fu tanto indulgente verso la religione di lei ...
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SADRĀTAH (nella pronuncia araba dialettale Sedrāta; in berbero Isedrāten)
Francesco Beguinot
Tribù berbera del ramo etnico dei Lawātah della quale si trovano nuclei e tracce toponomastiche in varie zone [...] algerino (in vicinanza di Wārglah), ove si rifugiò una parte della popolazione ibādita dopo la distruzione di Tāhert per opera dei Fāṭimiti. Sadrātah divenne così nel sec. X e parte dell'XI d. C. la seconda capitale degli eretici Ibāditi ed ebbe un ...
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ḤAMMĀDITI (arabo Banū Ḥammād)
Francesco Beguinot
Nome d'una dinastia fondata da Ḥammād ibn Bulugghīn (comunemente scritto Bologguin dai Francesi) che nel sec. XI e parte del XII d. C. dominò in una zona [...] risiedeva nel Tell algerino e che durante il sec. X dell'era volgare, guidata dal suo capo Zīrī ibn Mennād, appoggiò i Fatimiti (v.), sì da ereditarne il potere quando essi, trasferitisi in Egitto nel 362 dell'ègira (972-973 d. C.), lasciarono come ...
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VELLA, Giuseppe
Carlo Alfonso Nallino
Abate maltese, che nel 1782 era cappellano addetto al monastero benedettino di San Martino delle Scale presso Palermo.
Ivi esistevano pochi manoscritti arabi ora [...] zeppo di spropositi un "Consiglio d'Egitto" (dīwān Miṣr), raccolta di lettere scambiate tra i principi normanni di Sicilia e i sovrani fatimiti dal 1074 al 1119; e ne stampò il primo tomo (Palermo 1793, gr. in-fol.) in arabo con trad. italiana a ...
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QAL‛AH BENĪ ḤAMMĀD
Georges Marçais
Città le cui rovine si trovano in Algeria, 90 km. a S. di Bougie, nelle montagne dei Maadid che orlano verso N. la depressione del Hodna; fu, nel sec. XI, la capitale [...] essersi separato dal suo parente, l'emiro dei Benī Zīrī di Kairouan, il quale rappresentava in Berberia l'autorità dei Fatimiti del Cairo, aveva fondato nel 1007 la Qal‛ah in una forte posizione strategica. La popolò con abitanti di origini diverse ...
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fatimita
agg. (pl. m. -i). – Dei Fatìmidi, dinastia musulmana che regnò su gran parte dell’Africa settentr., dell’Egitto e della Siria nei sec. 10°-12°, dando grande impulso all’arte e alle scienze: la potenza f.; l’arte, la civiltà fatimita.
tari
tarì s. m. [prob. dall’arabo ṭarīy «fresco, recente», e quindi «appena coniato»]. – 1. Nome di una moneta aurea di origine araba coniata dai califfi fatimiti di Sicilia e dai principi normanni di Amalfi e di Salerno; t. d’argento, quello...