Illustre giureconsulto e giudice bizantino, vissuto fra la fine del sec. X e i primi del sec. XI. Fu giudice dell'ippodromo, poi questore e infine magister officiorum sotto Basilio Bulgaroctono. A lui [...] von Lingenthal), opera d'un ignoto giureconsulto, che in 75 titoli raccolse massime di giurisprudenza tratte dalle sentenze di Eustazio. È pure di E. un trattatello sulle Hypobolon (edito in Zachariä von Lingenthal, Geschichte des griechisch-röm ...
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PALATINO, Eustazio
Margherita Elena Pomero
PALATINO, Eustazio. – Non si ha alcuna notizia relativa alle vicende biografiche di questo funzionario imperiale, di origine sicuramente non italica, che fu [...] p. 150).
La notizia più attendibile tra le due cronache è quella dell’anonimo barese, il quale colloca l’avvento di Eustazio Palatino in Italia nell’anno 1045 durante l’indizione XIII (Lupus Prot., Mon. Germ. Hist., Script., V, p. 58, invece, pospone ...
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Giurista e giudice bizantino (fine sec. 10º - primi 11º). La cosiddetta Πείρα o Pratica secondo gli atti di Eustazio Romano, opera d'ignoto giurista in 75 titoli, raccoglie massime di giurisprudenza tratte [...] dalle sentenze di Eustazio. Questi scrisse un trattatello sull'ipobolo; incerta invece la paternità di altre opere che gli si attribuiscono. ...
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Arcivescovo di Tessalonica (n. Costantinopoli 1125 - m. verso il 1194). Partecipò attivamente alla vita del suo tempo, contribuendo in modo assai notevole a rafforzare la disciplina e lo spirito del monacato. Svolse notevole attività letteraria con il commento a Pindaro e gli scolî all'Iliade e all'Odissea, questi ultimi giuntici nell'autografo (il ms. Laur. gr. 59. 3, della Biblioteca Laurenziana ...
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Vescovo di Sebaste in Armenia (n. 356 circa - m. dopo il 377); discepolo di Ario, fu tra i fautori del semiarianesimo, e venne perciò in polemica con l'amico Basilio di Cesarea, disputando sulla divinità dello Spirito Santo. Dopo la rottura con Basilio, divenne capo dei macedoniani. La sua importanza però sta nell'aver introdotto il monachesimo nell'Armenia romana e nel Ponto; accusato di tendenze ...
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Originario di Sidia in Panfilia, intervenne al concilio di Nicea (325) come vescovo d'Antiochia, al quale seggio era stato eletto un anno o due prima. Fu uno dei più decisi avversarî dell'arianesimo: perciò fu osteggiatissimo dai seguaci di questo, i quali nel sinodo da loro tenuto nel 330 ad Antiochia lo deposero e ottennero dall'imperatore il suo esilio a Traianopoli in Tracia. Sembra che sia morto ...
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Filosofo neoplatonico del sec. IV d. C., successore di Edesio (v.) in Cappadocia quando questi, che ivi si era ritirato dopo la morte del suo maestro Giamblico, si recò a Pergamo per fondarvi la nuova scuola neoplatonica. Fu invitato da Giuliano l'Apostata alla sua corte, in una lettera ancora conservata tra quelle dell'imperatore (Ep., 76).
Bibl.: W. Schmid, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, col. ...
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Eustazio di Cappadocia
Filosofo neoplatonico (4° sec. d.C.). Successe a Edesio in Cappadocia, quando questi si recò a Pergamo per fondarvi la nuova scuola neoplatonica. Ebbe interesse soprattutto per [...] dottrine teurgiche e demonologiche ...
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Filosofo neoplatonico (4º sec. d. C.); successe a Edesio in Cappadocia, quando questi si recò a Pergamo per fondarvi la nuova scuola neoplatonica. Ebbe interesse soprattutto per dottrine teurgiche e demonologiche. ...
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Patriarca di Antiochia (n. Side, Panfilia - m. in Tracia nel 337). Vescovo di Berea, poi patriarca di Antiochia (323), fu al Concilio di Nicea tra i più decisi avversarî dell'arianesimo. Perciò, sotto varie accuse, fu deposto (sinodo di Antiochia 330) ed esiliato. Tra gli scritti ci rimane, di sicura attribuzione, solo un trattato contro Origene, precedente peraltro alla polemica antiariana. Festa, ...
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