Il termine famiglia deriva dal latino familia, che dal significato originario di "convivenza di servì sotto uno stesso tetto" (cfr. famulus) passò a designare tutti quelli che vivevano sotto l'autorità [...] in Egitto. L'abbondante figliolanza cresceva affidata alle cure della madre e della nutrice; caratteristico nei ragazzi sino all'etàvirile l'acconciamento del capo, che gli adulti portavano raso, e nei fanciulli maschi e femmine conservava i capelli ...
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– Nuove famiglie. Instabilità coniugale e nuove famiglie. Famiglie con un solo genitore. Famiglie ricomposte (o ricostituite). Single non vedovi. Famiglie di fatto. Famiglie di fatto eterosessuali. Famiglie di fatto omosessuali. Bibliografia
Nuove famiglie. – Nel periodo qui considerato (dall’inizio ... ...
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Antropologia
Istituzione fondamentale in ogni società umana, attraverso la quale la società stessa si riproduce e perpetua, sia sul piano biologico, sia su quello culturale. Le funzioni proprie della f. comprendono il soddisfacimento degli istinti sessuali e dell’affettività, la procreazione, l’allevamento, ... ...
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È l’istituzione fondamentale delle diverse società umane, ossia la struttura sociale più semplice, che è alla base del processo evolutivo di tutte le civiltà storiche. La compongono individui legati da matrimonio, parentela (di consanguineità o affinità) o rapporti di dipendenza (f. domestica), che, ... ...
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Anna Laura Zanatta
Trasformazioni della famiglia nei Paesi occidentali
Come afferma C. Lévi-Strauss, la f. non è un fenomeno puramente naturale, ma è innanzitutto un prodotto della società e della cultura, qualcosa di artificiale, in sintesi - si può dire - un'invenzione sociale. In quanto tale, le ... ...
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Giovanni B. Sgritta
Un gruppo unito da legami di sangue e affetto
Cos'è la famiglia? La domanda è banale, ma la risposta è tutt'altro che semplice. Di norma, è un gruppo di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità o adozione, che vivono sotto lo stesso tetto e condividono ciò che ... ...
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Giovanna Da Molin
di Giovanna Da Molin
Famiglia
sommario: 1. Introduzione. a) iI dibattito culturale. b) Cos'è la famiglia? c) II problema della definizione. d) Strutture e relazioni familiari. e) Ciclo di vita individuale e familiare. 2. Demografia e famiglia. a) Le grandi trasformazioni. b) II calo ... ...
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Chiara Saraceno
Famiglia
La famiglia è la comunità
stabilita dalla natura
per i bisogni quotidiani
(Aristotele, Politica)
Tendenze e trasformazioni nei modi di fare famiglia
di Chiara Saraceno
10 febbraio
La Camera dei Deputati approva in via definitiva la legge sulla procreazione assistita, che prevede ... ...
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Pierpaolo Donati
(XIV, p. 764; App. II, i, p. 900; IV, i, p. 757; V, ii, p. 183)
I cambiamenti della famiglia: cause e modalità
Alla fine del 20° sec., la f. appare come una realtà sociale in pieno mutamento, essendo divenuta uno dei luoghi di maggiore innovazione (modernizzazione e postmodernizzazione) ... ...
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Corrado Pontalti e Flavia G. Cuturi
Famiglia viene dal latino familia, che, come famulus, "servitore", da cui deriva, è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l'insieme degli schiavi e dei servi viventi nella casa del dominus, il padrone; successivamente il significato si è ampliato a ... ...
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famìglia [Der. del lat. familia] [LSF] Insieme di enti aventi qualità simili. ◆ [ALG] [ANM] (a) Generic., una totalità di enti che godono di proprietà simili; costituiscono una f. le coniche, le quadriche, le curve rettificabili, le funzioni integrabili, ecc. (b) Specific., un insieme di enti (curve, ... ...
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FAMIGLIA
Marzio Barbagli e C. Massimo Bianca
Sociologia
di Marzio Barbagli
Introduzione
Nel linguaggio comune italiano, come del resto in quello inglese, famiglia è un sostantivo polisemico usato per indicare una coppia di coniugi e i loro figli, oppure tutti coloro che hanno rapporti di parentela ... ...
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(XIV, p. 764; App. II, I, p. 900; IV, I, p. 757)
Dei temi trattati in IV Appendice debbono riprendersi, in ragione dei mutamenti e degli sviluppi da registrare sul piano legislativo e della giurisprudenza pratica, le questioni che nell'esperienza italiana riguardano le tutele accresciute della f. ''di ... ...
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Il progresso delle società industriali e urbane ha radicalmente trasformato struttura e funzioni della f.; il tipo di f. ristretta, composto dal padre, dalla madre e dai figli minori, è praticamente diventato il modello standard delle società industriali. La f. biologica, nucleare, primaria, monogamica, ... ...
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Paul-Henry Chombart de Lauwe
di Paul-Henry Chombart de Lauwe
Famiglia
sommario: 1. Introduzione. 2. Famiglia, specie umana e civiltà. a) L'apporto delle teorie. b) La lezione delle società non macchiniste. c) Il modello dominante della famiglia occidentale. 3. Le società industriali e la famiglia oggi. ... ...
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Domenico Consoli
Ha talora in D. il senso oggi diffuso di " comunità domestica " costituita dai coniugi e dai figli, ma anche da altri congiunti, tutti sottomessi all'autorità del ‛ pater familias ': Si consideremus unam domum, cuius finis est domesticos ad bene vivere praeparare, unum oportet esse ... ...
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Diritto (XIV, p. 778). - Il cod. civ. del I942 ha notevolmente modificato la disciplina della famiglia. Anzitutto, in armonia con la riforma introdotta coi Patti lateranensi, ha dato efficacia civile al matrimonio celebrato davanti a un ministro del culto cattolico o di altro culto ammesso nello stato ... ...
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. È il nome (Κελτοί o Κελται) che le fonti greche (primo in ordine di tempo il frammento d'Ecateo di Mileto che parla dei Celti situati intorno a Marsiglia, colonia greca) dànno ai popoli, i quali nella [...] tagliate. Sembra che in questo paese il raccogliere cranî potesse costituire un obbligo rituale per i giovani che raggiungevano l'etàvirile. Tacito (Germ., 31) parla di un'usanza analoga presso i Chatti, che non si tagliavano barba e capelli finché ...
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Religione. - La religione storicamente si attua nella vita associata; e, senza accogliere la teoria del Durkheim che la religione sia nata dalla società, non si può negare che fin dalle sue prime e più [...] età, con esclusione delle donne e dei fanciulli, riti di passaggio dall'età impubere alla maturità e dall'etàvirile non sono del tutto, ma di ogni associato per parti virili. La responsabilità naturalmente è illimitata. Tutto ciò non importa ...
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Culto significa in generale adorazione di Dio, relazione con ciò che è sacro, e in questo senso equivale a "religione"; ma significa anche, in particolare, le usanze e gli atti per mezzo dei quali il sentimento [...] le sacre cerimonie, qui viene consacrata la gioventù all'etàvirile, qui vengono offerti i sacrifizî e sono tenuti i gli altri popoli politeistici. Un più pio sentimento predomina nell'età aurea di questa religione: anzitutto la coscienza che ogni ...
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Si è disputato se la danza sia stata originariamente profana e da questa poi sia venuta la danza sacra o se, viceversa, dalla danza sacra sia derivata la profana. Certo è che tra i primitivi - e così si [...] metri greci, Napoli 1927, pp. 37-46.
Dal Medioevo all'Età moderna. - Una linea spesso invisibile ma ininterrotta unisce le danze dell e l'uomo. Sovente il giovane la riceve entrando nell'etàvirile e la conserva per tutta la vita. Inoltre, presso i ...
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GIUSTINIANO, imperatore d'Oriente
Angelo PERNICE
Pietro DE FRANCISCI
La figura di G. s'impone all'attenzione dello storico per la sua personalità e per l'imponenza della sua opera, che fu multiforme [...] nell'agosto successivo, Giustino morì, essi furono riconosciuti e acclamati legittimi sovrani.
G. era allora nel pieno dell'etàvirile. I suoi contemporanei ci hanno lasciato abbondanti notizie intorno al suo carattere e alle sue abitudini. Essi sono ...
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Nacque a Morra Irpina (Avellino) il 28 marzo 1817; morì a Napoli il 29 dicembre 1883. Scolaro a Napoli di Basilio Puoti, fu nel 1839 preposto dal Puoti stesso a un'altra scuola privata, che durò fino al [...] essi la critica desanctisiana è già avviata alla sua maturità sgombra da eccessive preoccupazioni teoriche. La raggiunta etàvirile e le fortunose vicende affrontate hanno liberato l'animo dello studioso da quelle nebulose incertezze sentimentali che ...
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- Il termine di anamnesi (dal gr. ἀνάμνησις "reminiscenza") è adoperato in senso molto diverso in filosofia e in medicina.
Filosofia. - Nel sistema di Platone, posta la realtà ideale in un mondo ultraterreno, [...] è presentato gradualmente e in quella decade, tra i 55 e i 65 anni, che rappresenta il trapasso dall'etàvirile alla vecchiaia.
Fa parte infine dell'anamnesi fisiologica l'indagine dell'affettività, dell'umore, delle qualità intellettuali compresa la ...
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Poeta lirico nato nel 1872 a Lindenstadt in Posnania, morto nel 1918 a Berlino. Quando si rivelò giovanissimo con la prima raccolta di poesie, ebbe un entusiastico successo, che non fu più raggiunto dalle [...] . In altri invece arieggia il Liljencron, da lui molto ammirato, o altri più lontani romantici. Nelle poesie dell'etàvirile, non più serene, esuberanti ed ottimiste, ma pensose e tormentose, rivela minore originalità. Scrisse anche novelle per lo ...
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Il corpo aristocratico
Volker Hunecke
Nell'attuale storiografia è invalsa l'abitudine di descrivere a rosee tinte il destino della nobiltà europea nei secoli precedenti e successivi alla Rivoluzione [...] molto giovane e cercava di averne molti figli, sperando che in tal modo almeno uno dei maschi raggiungesse l'etàvirile e potesse provvedere alla successione. Le balie erano un'istituzione normalissima non solo nelle famiglie ricche - ad esempio ...
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virile
agg. [dal lat. virilis, der. di vir «uomo» (in quanto maschio e adulto)]. – 1. Di uomo, dell’uomo: Tanto il loro nome sorgeria, che forse Viril fama a tal grado unqua non sorse (Ariosto). In partic.: a. Di essere umano di sesso maschile...
eta
età (ant. e poet. etade, etate) s. f. [lat. aetas -atis, dall’arcaico aevĭtas, der. di aevum «evo»]. – 1. a. Ciascuno dei periodi in cui si suole dividere la vita umana: le quattro e. dell’uomo (fanciullezza, giovinezza, maturità, vecchiaia);...