Traduzione del titolo aramaico Rēsh gālūtā (ebr. Rōsh Gōlāh o Rōsh Gālūt) che significa «capo dell’esilio», dato al capo supremo degli Ebrei rimasti in Babilonia dopo l’esilio. La carica è attestata almeno [...] , aveva il diritto di nominare i giudici locali e di esigere tasse per il mantenimento della propria corte sfarzosa.
L’ esilarcato trasse vantaggio dalla conquista araba, quando l’autorità dell’e. si estese agli Ebrei di tutti i paesi sottoposti al ...
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. Esilarca (capo delle colonie giudaiche della Babilonia), nel sec. VII d. C., di cui si raccontano leggende, come quella della sua miracolosa salvazione dallo sterminio della famiglia degli esilarchi [...] un re persiano. Si tratta però certamente di un personaggio storico, nato verso il 620, rimasto orfano del padre, anch'esso esilarca, in tenera età. e sedicenne innalzato al seggio dei suoi avi per volontà del califfo Omar, da cui ebbe in dono come ...
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Esilarca ebreo a Baghdād dal 920 al 940 circa, è noto per la sua controversia con Sa'adyāh, da lui nominato (928) capo dell'accademia di Sūrā in Mesopotamia, poi deposto perché rifiutatosi di sottoscrivere [...] una sentenza di D. in un processo di eredità; ma si riconciliarono nel 937 ...
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Fondatore della setta giudaica dei Caraiti (v.), la quale ripudia la dottrina tradizionale rabbinica ed accetta come base della vita religiosa la sola Bibbia. Verso il 760 ‛A. aspirava alla carica di esilarca [...] (capo degli ebrei nel califfato di Baghdād); invece fu eletto e confermato dal califfo suo fratello minore. I suoi partigiani, seguaci in gran parte di sètte antirabbiniche, lo proclamarono antiesilarca. ...
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S'intende generalmente con questo nome la "disseminazione" (gr. διασπορά) o dispersione degli Ebrei nel mondo antico, dall'esilio babilonese in poi.
Essa cominciò infatti con le deportazioni, in Assiria, [...] una scuola alla quale si formò anche il celebre Hillel e dove gli Ebrei avevano anche un capo civile, il Resh galutha ("esilarca"; v.). Altri Ebrei, nel corso delle guerre con i Babilonesi, si rifugiarono in Egitto (cfr. Geremia, XLII, 14; XLIII,1-7 ...
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SA‛ADYĀH ben Yōsēf al-Fayyūmī
Umberto Cassuto
Dottore ebreo, nato nell'882 in Egitto, nel distretto del Fayyūm (o forse nel vicino villaggio Dilāṣ), morto nel 942 a Sūrā in Babilonia. Fu il massimo [...] tale ufficio rimase fino alla morte, salvo una parentesi di alcuni anni, nei quali, in seguito ai suoi fieri contrasti con l'esilarca Dāvīd ben Zakkay, fu costretto a ritirarsi a vita privata.
Fra le opere di sa‛adyāh, scritte per la maggior parte in ...
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Giudaismo
Rolf Rendtorff
Introduzione
Definizioni del concetto
Nella sua accezione più ampia il termine 'giudaismo' indica la storia complessiva del popolo ebraico, dai suoi inizi nell'epoca biblica [...] (in aramaico Rēsh gālūtā), carica di cui si hanno testimonianze storiche a partire dal II secolo. A differenza del nāsī' l'esilarca non era un rabbi, ma per un certo periodo ebbe ampi poteri politici.
L'esistenza dei due centri di Palestina e di ...
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Gli ebrei nell’Impero romano in età costantiniana
Pier Francesco Fumagalli
La presenza ebraica è attestata a Roma fin dal II secolo a.C., al tempo dell’ambasceria di Gerusalemme, inviata in età repubblicana [...] talmudiche di Nehardea, Pumbadita e Babilonia, città quest’ultima dove dal V secolo si impone l’autorità dell’esilarca o resh galuta8.
Altre comunità ebraiche della diaspora orientale di antichissima origine sono quelle di lingua greca in Egitto ...
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. Quel gruppo di tribù appartenente alla grande famiglia etnica semitica che nell'ultimo quarto del secondo millennio a. C. occupò la Palestina e si costituì in unità nazionale si diede dapprima il nome [...] , che viveva come un vero e proprio sovrano, con la sua corte fastosa. Con l'andare del tempo, l'autorità degli esilarchi si fece, però, puramente nominale, e veri capi della popolazione ebraica in Babilonia divennero i capi delle accademie, detti Gĕ ...
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esilarca
eṡilarca s. m. [comp. di esil(io) e -arca, traduz. moderna del titolo aramaico Rēsh gālūtā (ebr. Rōsh Gōlāh o Rōsh Gālūt), che significa «capo dell’esilio»] (pl. -chi). – Il capo supremo degli Ebrei rimasti in Babilonia dopo l’esilio,...