Dal punto di vista strettamente speculativo, caso, o evento casuale, è quello che si produce al di fuori e indipendentemente dalla serie determinata delle cause e degli effetti. È quindi evidente che il [...] 1893; C. Manenti, Il caso giuridico e la sua prestazione nelle obbligazioni, in Studi senesi, IV e V, 1890-91.
I casigrammaticali.
Il caso (fr. cas; sp. caso; ted. Kasus; ingl. case; derivato dal latino casus, che traduce il gr. πτῶσις "caduta" è ...
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STRUMENTALE
Giacomo Devoto
Nome di un caso (vedi caso: I casigrammaticali) della declinazione che indica essenzialmente il mezzo con cui si agisce, perduto nella maggior parte delle lingue indoeuropee [...] (salvo i gruppi indoiranico, baltico e slavo). Già osservato virtualmente da Quintiliano (I, 4, 26), che constatò la doppia natura dell'ablativo latino, di luogo e di mezzo: quest'ultimo caratterizzato ...
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LOCATIVO
Giacomo Devoto
. Espressione moderna per indicare un caso (v. caso: I casigrammaticali) della flessione nominale, conservato in latino (domi) e in greco (οἴκοι), solo in frammenti irrigiditi; [...] ma comune un tempo alle lingue indoeuropee e indicante il rapporto di stato in luogo o il corrispondente rapporto di tempo ...
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lasciare (lassare)
Giuseppe Francescato
Il verbo è abbastanza frequente nelle opere di D., soprattutto nella Commedia, sia come transitivo che come reggente di altri verbi (all'infinito o con ‛ di ' [...] con lasc-, l'altra con lass-, delle quali la prima è di gran lunga più frequente (lass- figura soltanto in alcuni casigrammaticali, e cioè nelle tre persone singolari del pres. indic., nel gerundio, nel partic. pass. e in qualche altro caso; nella ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] dai primi stoici: a questi, e ai primi peripatetici, risalgono le elaborazioni e definizioni di categorie grammaticali come i casi nominali, le costruzioni transitive, intransitive e assolute dei verbi ecc. Di tali elaborazioni logico-linguistiche si ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] ., andare in bicicletta o guidare la macchina), ma anche regole grammaticali o matematiche. I due tipi di m. possono collaborare nel di lavoro rende ragione del comportamento mnestico di numerosi casi clinici con un deficit alla m. temporanea che ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] italiani.
In latino si dettano norme o si offrono modelli grammaticali o retorici (Boncompagno da Signa, G. Fava, Pietro della di Padova. A Milano, alla scuola di Fontana, si propongono i casi di antipittura di P. Manzoni e di E. Castellani. Elementi ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] s; nella morfologia sono peculiari fra l’altro la riduzione dei casi da otto a cinque, la formazione dell’aoristo passivo con il ionica che l’adotta ritiene alcune particolarità grammaticali, specie fonetiche e lessicali, dei propri dialetti ...
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Stato insulare dell’Estremo Oriente. Il nome in lingua locale (Nippon-koku nella forma classica; Nihon-koku nella parlata comune) deriva dalla lettura giapponese del nome cinese del G., Jih Pen Kuo («il [...] con la ripetizione del sostantivo stesso. La funzione grammaticale dei sostantivi viene marcata da posposizioni. La distinzione cave internamente, dette haniwa; esse assumono nel maggior numero dei casi forme umane con fori per occhi e bocca. La loro ...
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Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente.
Il nome R. designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento [...] molto più ampi di quelli popolati dagli Slavi, fino ai casi estremi degli Iacuzi-Saha, circa 3 milioni, che dispongono di sul paleoslavo, che via via si è arricchito di inflessioni grammaticali e soprattutto di vocaboli russi: così, mentre nell’11° ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza...
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...