Mahayana
Mahāyāna
Letteral. «grande veicolo [di salvezza]». Denominazione adottata da alcune scuole buddiste per distinguersi da quanto esse definivano Hināyāna («piccolo veicolo [di salvezza]»), ossia [...] le scuole buddiste più antiche (e tuttora esistenti, ➔ Theravāda) i cui aderenti avrebbero ricercato solo la liberazione per sé stessi, mentre gli aderenti al M. sono accomunati dal riconoscimento del Bodhisattva nel suo prodigarsi per ogni altro ...
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. Villaggio del distretto di Poona, nella presidenza di Bombay, noto per un gruppo di grotte buddiste, del sec. I e II, scavate in una collina che soprasta le abitazioni.
Di esse vi è un chaitya o cappella [...] che rimonta a circa il 175 a. C.; con quella di Bedsa, essa è il più antico esempio organico e completo di questo genere di costruzione sotterranea la cui pianta ricorda molto quella delle basiliche cristiane. ...
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BHAJA
J. Auboyer
Villaggio indiano situato vicino a Puna nei Ghati occidentali (distretto di Bombay), noto per un gruppo di grotte buddiste del II e I sec. a. C. Il santuario XII è tra i più antichi [...] il santuario in una navata centrale e in due minori, secondo il tipo del chaitya (v.). Al fondo, si trova un dàgoba (reliquiario buddista in forma di stūpa, v.) a base cilindrica. Da ogni parte del chaitya vi sono celle e un vihāra (v.), decorato con ...
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neoconfucianesimo
Tradizione filosofica confuciana sviluppatasi nel periodo dinastico Song-Ming (secc. 10°-17°) sia come reazione alla diffusione e al dominio delle dottrine taoiste e buddiste sia come [...] vigorosa riaffermazione della tradizione confuciana classica, cioè quella fondata e animata dall’insegnamento di Confucio (➔) e Mencio (➔). Il n., noto anche come Lixue («dottrina del li»), Qixue («dottrina ...
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Indologo e antichista italiano (n. Roma, 1930). Professore ordinario di Indologia all'Università di Roma “La Sapienza” (1964-2000). Allievo di Giuseppe Tucci, si è dedicato allo studio delle correnti filosofico-religiose [...] dell'India medievale, in particolare dei sistemi tantrici śivaiti del Kaśmir, delle scuole buddiste, della tradizione logico-epistemologica e del Kālacakra. Sul versante filosofico si è interessato in particolare alla filosofia del linguaggio e all' ...
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Vedi BUDDHA dell'anno: 1959 - 1994
BUDDHA
M. Bussagli
L'arte buddista nasce in India come la religione cui si ispira, ed è caratterizzata, nel primo periodo, da una costante esclusione della figura [...] sia il B. che il Cristo assumono questa posizione in quanto vengono assimilati al Logos e, infatti, i testi buddistici considerano il B. consustanziale col Dharma (la Legge = Logos). Un simbolismo grecizzante e, come tale, intelligibile solo ai Greci ...
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atman
ātman
Nella filosofia indiana, termine chiave, ma non unico, per indicare il «sé», o principio di individualità personale contrapposto alla materia, al corpo e alle sue funzioni anche cognitive. [...] ogni persona), mentre il Vedānta non dualista afferma l’uguaglianza fra ā. individuale e brahman universale. Quasi tutte le scuole buddiste sembrano negare l’esistenza di un ā., anche se i termini di tale negazione sono tuttora oggetto di studio. I ...
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Kumarila Bhatta
Kumārila Bhaṭṭa
Filosofo indiano (7° sec. ca.). Aderente alla scuola Mīmāṃsā, fu fondatore al suo interno della corrente Bhāṭṭa. Con i suoi commenti (Ślokavārttika, Tantravārttika, Tupṭīkā [...] lui entra in pieno nel dibattito filosofico fra le scuole indiane, distinguendosi soprattutto per la polemica contro le scuole buddiste (fondamentale è la critica di K. a Dignāga, ➔ Pramāṇavāda) e, in misura minore, contro la scuola Nyāya. Sul piano ...
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Zhu Xi
Filosofo cinese (n. Youqi 1130 - m. 1200). È considerato il maggiore esponente della tradizione confuciana d’epoca Song (secc. 10°-13°). Sin da ragazzo dette prova di profonda arguzia e sottigliezza [...] -1163), riverito come virtuoso maestro confuciano, che sicuramente lo distolse dagli interessi per le dottrine buddiste, orientandolo definitivamente verso gli insegnamenti di Confucio. Ottenne varie cariche ufficiali nell’amministrazione dello Stato ...
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guna
guṇa
Termine sanscr. che significa «filo» (all’interno di un tessuto), «qualità». Negli elenchi dei prameya («oggetti conoscibili»), che aprono le trattazioni ontologiche della maggior parte delle [...] a una sostanza, un g. vi inerisce in modo più permanente. Non accettano tale distinzione fra prameya le scuole buddiste, che, circa g., negano la possibilità di distinguere fra un sostrato e le sue qualità (➔ Abhidharma). Il numero dei ...
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buddista
(o buddhista) s. m. e f. e agg. [dal nome di Budda] (pl. m. -i). – Seguace del buddismo; come agg.: popolazioni b.; religione b., il buddismo stesso.
buddistico
buddìstico (o buddhìstico) agg. (pl. m. -ci). – Relativo al buddismo: dottrina b.; studî b.; o che è proprio del buddismo, dei buddisti: un desiderio di b. annientamento delle sensazioni.