Vocabolo sanscrito, la cui storia si fonde con gran parte della storia religiosa e filosofica dell'India a cominciare dai Veda. Esso ricorre in due forme: bráhman, neutro, e brahmán, maschile, indicando [...] sacrale. Nel periodo vedico, in cui il sacrificio costituisce l'elemento preminente non ostante lo sviluppo di un ricco politeismo, il bráhman è la forza intima e misteriosa del sacrificio e della formula, con cui si vincono gli stessi dei. A poco a ...
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Divinità vedica di carattere astratto e non ben definito: la stessa formazione del nome indica un processo di riflessione e di astrazione. Secondo alcuni sarebbe la deificazione di Agni nel suo aspetto sacrificale: secondo altri, sarebbe un'astrazione dell'attività sacerdotale che prende corpo assumendo elementi concreti da altre divinità; il Hillebrandt lo interpreta come "il signore delle piante" ...
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Vedanta
Vedānta
Denonimazione comune a varie correnti filosofiche (➔ anche Śaṅkara; Madhva; Rāmānuja; Vedānta Deśika) che si richiamano esplicitamente alle Upaniṣad, di cui sistematizzano in vari modi [...] Bhāgavatapurāṇa, gli autori di questa scuola sottolineano come Dio appaia in modo diverso a seconda degli occhi di chi lo guarda. Il brahman non-duale, quindi, è un aspetto di Dio, anche se la sua manifestazione somma è quella di Kr̥ṣṇa, completa di ...
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Nella filosofia indiana, la dottrina monistica che, trattata nelle Upaniṣad e ulteriormente sviluppata nel sistema Vedānta, afferma l’identità del Brahman o Paramātman (anima universale) con lo Ātman o [...] Jīvātman (anima individuale). Secondo questa dottrina la pluralità delle cose, quali appaiono ai nostri sensi, è un’illusione fallace, mentre l’Unico Esistente è l’Uno-Tutto ...
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Termine moderno, derivato dal nome del fiume Indo, che all’inizio del 19° sec. i Britannici iniziarono a usare per designare il complesso di credenze e pratiche religiose della vasta popolazione dell’India [...] (ātman) e ne mettono in risalto l’identificazione con il brahman. In altre parole, il principio onnipresente del mondo e l a due categorie, una assolutistica, in cui la realtà ultima è il brahman, come si è già osservato, l’altra teistica, con un dio ...
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Pseud. di Johan Andreas dèr Mouw, astronomo e filosofo olandese (Westervoort, Nimega, 1863 - l'Aia, 1919). Con la firma di A. venne pubblicata una raccolta poetica, Brahman (1919-20), dai tratti originali [...] e anticonformisti. Il pensiero filosofico e religioso di A. è orientato verso posizioni antidogmatiche e talvolta polemicamente anticristiane. Tali caratteri hanno ritardato il riconoscimento del valore ...
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Yajnavalkya
Yājñavalkya
Saggio indiano (n. forse 800 a.C.) che appare come interlocutore in varie Upaniṣad (➔). Nelle Upaniṣad Y. propone argomenti idealisti circa l’esistenza di un unico assoluto che [...] equivalere al sacerdote udgātr̥). Nella stessa Upaniṣad, Y. allude anche all’impossibilità di una rinascita individuale, parlando invece del brahman come di un oceano in cui un blocco di sale (l’anima individuale) si sciolga, rendendo l’oceano salato ...
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Aurobindo Ghose, Sri
Aurobindo Ghose, Śrī
Pensatore indiano (Konanagar, Bengala Occidentale, 1872 - Pondichéry 1950). Compiuti gli studi a Cambridge, tornò in patria (1893), dove si dedicò a un’intensa [...] di fede, finché l’uomo non sia in grado di trasformare la fede in conoscenza ed esperienza del brahman. La realtà unica del brahman si esprime in termini di molteplicità nel momento della creazione, che è un processo duplice, scandito in involuzione ...
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ātmàn Nei più antichi testi indiani (Rigveda) il «soffio (del vento)», l’anima: rappresenta metafisicamente il principio dell’essere in quanto opposto prima al corpo (come fenomeno) e poi al non essere. [...] Per un naturale sviluppo cosmologico, l’ā. diviene il principio essenziale del mondo, e come tale s’identifica, nelle Upaniṣad, con il brahman (➔ brahmanesimo) in una concezione che tende ad assorbire l’anima individuale nell’anima del mondo. ...
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Filosofo indiano (n. 788 - m. 820), nativo del Malabar, noto anche con l'appellativo Śaṅkarācārya ("Il maestro Śaṅkara"). Capo-scuola del sistema Vedānta, Ś. fu discepolo di Gauḍapāda e fu considerato [...] Assertore di un rigoroso monismo (advaita "non dualità"), fondato sull'assoluta identità tra il principio fondamentale dell'universo (brahman) e il sé individuale (ātman), Ś. fu autore di commentarî alle Upaniṣad, alla Bhagavadgītā e al Vedāntasūtra ...
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brahmanico
brahmànico ‹bramà-› (o bramànico) agg. (pl. m. -ci). – Che si riferisce ai brahmani o al brahmanesimo: casta, religione b.; sacrificio brahmanico.
flamine
flàmine s. m. [dal lat. flamen -mĭnis, affine al sanscr. brahmán «sacerdote»]. – Sacerdote dell’antica Roma addetto a una particolare divinità, dalla quale prendeva il nome; i tre flamini più importanti erano addetti al culto di Giove,...