Alterazione del flusso verbale (detta anche disfemia o disartria funzionale), in forma di blocchi o ripetizioni di sillabe, causati da spasmi intermittenti dell’apparato fonoarticolatorio. Ne risulta una loquela periodicamente esitante, interrotta, tronca e abbondante di ripetizioni. La sede dell’inceppamento può essere la faringe, la glottide, la lingua o le labbra, per cui si parla di b. gutturale, ...
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La balbuzie è definita dalle moderne scuole foniatriche "afasia associativa"; si tende a considerarla oggi come una psiconeurosi in quanto, cronicizzandosi l'affezione insorgono complicanze a carattere [...] psichico con profonde deviazioni del carattere.
È affezione curabile e la prognosi è tanto più favorevole, quanto più precoce ne sarà la terapia. La cura verte su una rieducazione del linguaggio attraverso ...
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balbuzie
Disturbo dell’articolazione della parola, più propr. del ritmo del linguaggio, per spasmo dei muscoli deputati all’articolazione delle sillabe: se tale spasmo è tonico, provoca un blocco del [...] discorso del tipo tartagliamento, se è clonico, gli spasmi interrompono l’articolazione delle consonanti, di solito la prima della parola e più frequentemente una labiale. Più grave nell’eccitazione e ...
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balbuzie
Disturbo dell’articolazione della parola dovuto a uno spasmo intermittente dell’apparato fonatorio per cui il discorso riesce esitante, tronco e presenta ripetizioni. A seconda della sede dei [...] muscoli coinvolti (faringe e glottide, lingua, labbra), si parla di b. gutturale, linguale e labiale. Nella forma più grave la b. è accompagnata da movimenti involontari e da un particolare stato di tensione ...
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Disturbo della pronuncia per alterazioni dell’apparato fonatorio (labbra, lingua, faringe, naso); si distingue fra d. sillabica (balbuzie), per difetto sulle sillabe, e d. letterale per difetto sulle [...] consonanti (→ linguaggio) ...
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Altro nome con cui è noto Angelo Broglio (Lavello 1370 ca. - Aversa 1421); soprannominato Tartaglia per la sua balbuzie, figlio di Raimondo del Balzo Orsini principe di Taranto, nel 1406, dopo la morte [...] del padre, ne ereditò la signoria di Lavello. Contemporaneo di Braccio da Montone e Muzio Attendolo Sforza, T. si formò alla scuola militare di Ceccolo Broglia da Trino, dal quale ereditò sul finire del ...
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Tartaglia Maschera della commedia dell’arte, fiorita intorno al 1630, la cui caratteristica principale (da cui il nome) è la balbuzie. Celebre T. fu il comico napoletano N. Cioppo (18° sec.): gli successe [...] nella stessa compagnia, A. Fiorilli, che aggiunse nuove note al carattere, impersonando parti di dottore, procuratore, giudice. Il costume con cui la maschera è giunta, dopo diverse trasformazioni, consiste ...
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Disturbo dell’articolazione del linguaggio; può essere letterale (se singoli suoni verbali vengono sostituiti da altri) o sillabale (per es., in certe balbuzie o in alcune afasie in via di recupero; ➔ [...] disartria) ...
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embolofrasia
Disturbo del linguaggio, consistente nell’incastrare continuamente una data parola, superflua o illogica, oppure interiezioni, nella serie delle altre parole che costituiscono il discorso. [...] L’e. è caratteristica dell’afasia, nei suoi stadi iniziali, spec. quella che caratterizza la demenza frontotemporale di Pick, e della balbuzie: in questo caso l’e. è costituita da parole e dall’utilizzo di starts verbali (per es., cioè, allora), nel ...
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bradilalia
Lentezza nell’articolazione delle parole. Disturbo extrapiramidale presente nella malattia di Parkinson, la b. è tipica anche di altre malattie neurologiche (quali alcune sindromi cerebellari [...] e di disturbi endocrini come l’ipotiroidismo grave (o mixedema), i disordini elettrolitici e gli stati ipoglicemici. Anche una balbuzie o una disartria in fase di rieducazione possono manifestare b., per lo sforzo del paziente di non incepparsi nell ...
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balbuzie
balbùzie s. f. [tratto da balbuziente, sul modello di canizie e sim.]. – Disturbo dell’articolazione della parola (disartria) dovuto a uno spasmo intermittente dell’apparato fonatorio per cui il discorso riesce esitante, tronco e...
balbutire
v. intr. [dal lat. balbut(t)ire, der. di balbus «balbo»] (io balbutisco, tu balbutisci, ecc.; aus. avere), letter. – Balbettare, avere il difetto della balbuzie: quella fretta precipitosa, che mi faceva mangiare le sillabe, ballare...