(lat. L. Domitius Aurelianus). - Imperatore romano (214 o 215 - 275 d.C.). Proclamato imperatore, A. si dedicò con ammirevole energia e capacità a restituire ordine e sicurezza alla compagine imperiale, sconfiggendo barbari, ribelli ed usurpatori. Inoltre, restaurò l'amministrazione statale, imbrigliò l'ostile partito senatorio e attribuì alla figura imperiale carattere divino, sul modello asiatico. ...
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Uomo politico romano (fine del sec. 4º) sotto gli imperatori Teodosio il grande e Arcadio; protetto dall'imperatrice Eudossia, capo della tendenza antibarbarica, fu prefetto di Costantinopoli (393), prefetto del pretorio per l'Oriente (399) e console (400). Consegnato al capo barbarico Gaina nel tentativo di scongiurare un attacco a Costantinopoli (400), alla morte di quello (402) fu reintegrato nei ...
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Vedi AURELIANO dell'anno: 1958 - 1994
AURELIANO (L. Domitius Aureliānus)
D. Faccenna
Nato nel 214 o 215 a Sirmio (Pannonia) o nella Mesia, fu proclamato imperatore dalle truppe nel marzo 270. Ristabilite [...] 272-3. Fu ucciso nell'agosto (?) del 275.
A. era di alta statura, di grande forza fisica e di aspetto maestoso (Vop., Aurel., 6); Malalas (xii, 229, 18, p. 67, ed. Schenk) aggiunge: magro, occhi piccoli, un poco calvo e canuto (v. anche Zosimus, i ...
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Vedi AURELIANO dell'anno: 1958 - 1994
AURELIANO (v. vol. I, p. 928)
K. Fittschen
Dell'imperatore A. non è stato finora identificato con certezza alcun ritratto a tutto tondo, un dato inspiegabile se [...] si considera l'importanza storica del personaggio e il periodo relativamente lungo del suo regno (270-275). La difficoltà di identificazione è dovuta anche allo stile dei ritratti monetali, che non presentano ...
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Tenore (Montagnana, Padova, 1885 - Milano 1952); studiò con V. Orefice e M. Bavagnoli; esordì a Vicenza (1911). Dotato di tecnica personalissima, che gli permise di cimentarsi in un vasto repertorio, si affermò in Italia e all'estero come interprete di grande musicalità e intelligenza scenica, divenendo uno dei cantanti preferiti di Toscanini (Teatro alla Scala, 1921-29) ...
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Medico famoso (sec. 5º d. C.), nato a Sicca in Numidia e vissuto a Roma. Le sue opere (tra cui De morbis acutis et chronicis e Gynecia, sulle malattie delle donne) sono traduzioni, con poche aggiunte, di opere di Sorano, ma importanti perché conservano le dottrine della scuola dei metodici ...
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, Vescovo di Arles, dal 546 al 16 giugno 551, fu istituito vicario papale nella Gallia e ricevette il pallio da papa Vigilio il 23 agosto 546. Lo stesso Vigilio gli scriveva da Costantinopoli il 29 aprile 550, pregandolo di ottenere l'intervento di Childeberto, re d'Austrasia, presso Totila re dei Goti, impadronitosi di Roma nel 549. Si ha di lui una Regola monastica (in Patrol. Lat., LXVIII, col. ...
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FAIFOFER, Aureliano
Luca Dell'Aglio
Nacque a Borgo Valsugana, in provincia di Trento, il 4 ag. 1843, da Giorgio e Celeste Sordo. Compì gli studi liceali e universitari a Padova, ove si laureò in matematica, [...] nel 1863, con Giusto Bellavitis. Di questo fu poi assistente per quattro anni alla cattedra di geometria descrittiva, per passare, con lo stesso titolo, alla cattedra di storia ed economia rurale, nell'anno ...
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MILANI, Aureliano.
Stefano Pierguidi
– Nacque a Bologna nel 1675. Secondo Zanotti il padre era macellaio, come quello di Ludovico Carracci, con il quale egli avrebbe avuto qualche parentela. Il percorso [...] formativo del M. fu piuttosto travagliato: dopo aver ricevuto i principî dell’arte pittorica dallo zio Giulio Cesare Milani, fu brevemente alla scuola di L. Pasinelli e poi a quella dell’ormai anziano ...
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aurelia
aurèlia s. f. [der. del lat. aurum «oro», come calco del gr. χρυσαλλίς (v. crisalide) nel sign. 1, e con riferimento al colore nel sign. 2]. – 1. Sinon. di crisalide, usato nella letteratura scientifica dei sec. 17°-18°: aurelia, così...