Figura retorica per la quale chi parla interrompe la forma espositiva del suo discorso per rivolgere direttamente la parola a concetti personificati, a soggetti assenti o scomparsi, o anche al lettore. Quando è accompagnata da toni violenti, ironia o sarcasmo, è detta invettiva ...
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apostrofe
Francesco Tateo
Originariamente collegata con l'oratoria forense (consisteva essenzialmente nel volgere le spalle ai giudici per rivolgersi al pubblico o all'imputato), l'a. fu considerata [...] Goffredo di Vinsauf inseriva fra i generi di a. (De Arte versificandi, 27).
La forma dialogica frequente nella Commedia comporta spesso l'apostrofe. Non è il caso di ricordare l'appello di D. al ‛ maestro ', e quello di costui al ‛ figliuolo ', né l ...
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tibi
Dativo del pronome latino, riferito a D. nell'apostrofe con cui Cacciaguida lo accoglie nel cielo di Marte: O sanguis meus... sicut tibi cui / bis unquam coeli ianua reclusa? (Pd XV 29).
Un'altra [...] occorrenza del pronome si registra nel ‛ descort ' trilingue: Rime dubbie V 2 quid tibi feci, / che fatta m'hai così spietata fraude ...
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Cappelletti
Vincenzo Presta
. La famiglia C. è nominata da D. nell'accorata apostrofe ad Alberto Tedesco: Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, / Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura: / color già [...] tristi, e questi con sospetti! (Pg VI 106-108). La giustapposizione dei C. ai Montecchi in evidente rapporto con l'altra coppia di nomi, fuorviò quasi tutti i commentatori antichi, i quali ritennero i ...
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meus
Il nominativo del possessivo latino è adoperato, con funzione di vocativo, nell'apostrofe con cui Cacciaguida si rivolge a D.: O sanguis meus... (Pd XV 28; cfr. Aen. VI 83 " proice tela manu, sanguis [...] meus ") ...
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gozzo
Bruna Cordati Martinelli
In If IX 99, a indicare la " gola " canina di Cerbero; sta nell'apostrofe che il messo del cielo rivolge ai più di mille... / da ciel piovuti (VIII 82-83) che tentavano [...] d'impedire il. passaggio alla città di Dite. Il monito severo è espresso in linguaggio fortemente ‛ comico ': l'indicazione del mento e del g. di Cerbero pelato dall'attrito con la catena di Ercole è assai ...
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persuasione
Francesco Tateo
Costituisce, per la dottrina classica, il fine precipuo della retorica. D. ne tratta commentando la canzone Voi che 'ntendendo (Cv II), per spiegare la ragione dell'apostrofe [...] (v.) iniziale della lirica, nella quale il poeta si rivolge alle intelligenze celesti e le invita a prestare ascolto alle sue parole. Seguendo l'insegnamento della Rhetorica ad Herennium (I III 7) riguardo ...
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Deh peregrini che pensosi andate
Eugenio Chiarini
. Sonetto del cap. XL della Vita Nuova, introdotto da una razo che ne precisa l'occasione e il sentimento e indica altresì il processo di trasposizione [...] , pensa, piangerebbero essi pure se io li potesse tenere alquanto e dir loro parole di quella gentile. Ed ecco il ricorso all'apostrofe: Onde, passati costoro da la mia veduta, propuosi di fare uno sonetto, ne lo quale io manifestasse ciò che io avea ...
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Iulo
Nome che ricorre soltanto una volta, in Ep VII 17, in una diretta citazione che D. fa da Virgilio: Ascanium surgentem et spes heredis Iuli / respice (Aen. IV 274-275), nell'apostrofe che rivolge [...] a Enrico VII per indurlo a investire al più presto col suo esercito Firenze, la Myrrha scelestis et impia in Cinyrae patris amplexus exaestuans (§ 24). V. ASCANIO; Giovanni Re di Boemia ...
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buccolico
Enrico Malato
. L'aggettivo è usato una sola volta da D. (Pg XXII 57), come attributo della poesia di Virgilio, 'l cantor de' buccolici carmi, indicato con questa perifrasi con chiaro riferimento [...] all'apostrofe che poco più avanti (vv. 70-72) Stazio rivolgerà al poeta mantovano, parafrasando i primi versi della quarta egloga delle sue Bucoliche. Il richiamo alle Bucoliche invece che all'opera maggiore di Virgilio, e in particolare ai vv. 5-7 ...
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apostrofe
apòstrofe s. f. [dal lat. apostrŏpha, apostrŏphe, gr. ἀποστροϕή, der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – 1. Figura retorica per la quale chi parla interrompe d’un tratto la forma espositiva del suo discorso per rivolgere direttamente...
apostrofare1
apostrofare1 v. intr. e tr. [dal lat. tardo apostrophare, der. di apostrŏphe «apostrofe»] (io apòstrofo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere), letter. Fare un’apostrofe, rivolgere un’apostrofe a qualcuno. 2. tr. Rivolgere animatamente...