. Così, dal greco ἀνόμοιος "dissimile", da loro usato per indicare il rapporto tra il Padre e il Figlio nella Trinità, o anche aeziani o eunomiani da Aezio (v.) ed Eunomio loro capi, furono chiamati alcuni [...] nulla (ἐξ οὐκ ὄντων) e come formato "di un'altra sostanza" (ἐξ ἑνέρας οὐσίας) dal Padre. Come gruppo indipendente, gli anomei si segnalarono in varî concilî (Sirmio, del 337; Antiochia, del 358); l'anno successivo, l'influenza di Basilio di Ancira ...
Leggi Tutto
Ariano, originario di Cappadocia (m. Dacora 395 circa). Discepolo e segretario di Aezio, eletto vescovo di Cizico (360), fu costretto a dimettersi; più tardi col maestro fondò la setta degli anomei (detti [...] e si adoperò con Aezio per istituire una gerarchia opposta a quella esistente. Dopo alcuni successi iniziali, la morte di Giuliano l'Apostata (363) arrestò lo sviluppo degli anomei; Teodosio negò poi loro il diritto di associazione, ed E. morì esule. ...
Leggi Tutto
Vescovo di Samosata nel 361 (m. Doliche, Siria, nel 379 o 380). Difese Basilio di Cesarea contro l'imperatore Valente; fu uno degli esponenti della corrente omeusiana, e tentò quindi, in contrasto con [...] gli anomei, un riavvicinamento delle chiese orientali alla formula di Nicea. Esiliato (374), al rientro nella sua sede, morto Valente, svolse un grande ruolo nella restaurazione della fede nicena. Morì assassinato da una fanatica ariana. Festa, 22 ...
Leggi Tutto
GIORGIO di Laodicea
Mario Niccoli
Nato ad Alessandria circa il 290, morto dopo il 360, fu, durante la controversia ariana, uno degli esponenti del partito cosiddetto semiariano (v. arianesimo, IV, p. [...] 296) affermante contro le negazioni radicali degli anomei (v.) che il Figlio è ὅμοιος κατ'οὐσίαν "simile nell'essenza" al Padre. La sua posizione non ci appare peraltro sempre chiara: in un primo momento almeno egli dovette parteggiare assai più ...
Leggi Tutto
Storico della Chiesa, nato circa il 368 a Borisso in Cappadocia, morto circa il 439. Fu amico di Eunomio e appartenne quindi all'ala estrema del partito ariano (v. anomei). Si recò ventenne a Costantinopoli, [...] dove acquistò una vasta cultura e dove passò la maggior parte della vita. La sua storia ecclesiastica, continuazione di quella di Eusebio, giunge fino al 425 e dovette essere compiuta prima del 433. È ...
Leggi Tutto
Eretico (n. in Celesiria - m. Costantinopoli 367 circa). Studiò con maestri ariani la teologia in Antiochia, e in Alessandria la filosofia aristotelica. Nella polemica trinitaria del 4º sec. sostenne l'impossibilità [...] vescovo senza sede sotto Giuliano l'Apostata. Con il discepolo Eunomio, fondò l'ala estrema del partito ariano (aeziani o anomei). Ci resta di lui (presso Epifanio, Haer. 76, 11) un Συνταγμάτιον περὶ ἀγεννήτου ϑεοῦ και γεννήτου ("Trattatello su Dio ...
Leggi Tutto
Vescovo ariano, fra i più equivoci che la controversia abbia manifestati. Consacrato vescovo di Germanicia nella Commagene (331), nel 357 cercò di farsi eleggere alla sede di Antiochia: l'imperatore Costanzo, [...] rimase sino alla sua morte. E., partigiano in un primo momento dell'ὁμοιούσιος, passò in seguito nel partito anomeo (v. anomei), favorendo come poté Aezio (v.) ed Eunomio (v.); sottoscritta la formula di Rimini-Costantinopoli (360), venne in urto ...
Leggi Tutto
Vescovo di Samosata (Siria) nel 361, partecipò come tale all'elezione di Melezio all'episcopato di Antiochia. Con i cappadoci Basilio di Cesarea, cui era legato da stretta amicizia, e Gregorio di Nazianzio, [...] teologica detta semiariana o neonicena, che, in netto contrasto con le correnti anomee, tentò un riavvicinamento delle chiese orientali alla formula di Nicea (v. arianesimo; anomei). Si deve agli sforzi suoi e di Gregorio se Basilio poté essere ...
Leggi Tutto
Padre della Chiesa, il più celebre degli oratori sacri (Antiochia fra il 344 e il 354 - Comana, Cappadocia, 407). Educato con gran cura presso il retore Libanio e nella religione cristiana dal vescovo [...] (contro i teatri e i giochi del circo), Sui Misteri (per le grandi solennità), apologetici (Contro gli Ebrei, Contro gli anomei, Sulla inconoscibilità di Dio), quello a Eutropio dopo la sua caduta, quello sulle statue (per i tumulti di Antiochia del ...
Leggi Tutto
. Dopo il pullulare dell'eresia gnostica e la fine delle persecuzioni, la controversia ariana si deve considerare, tra le grandi crisi attraversate dal cristianesimo antico, la più grave e ricca di conseguenze. [...] 341, e la prima di Sirmio (del 351), che a sua volta conteneva la quarta antiochena e gli anatematismi contro Fotino. Gli anomei, o ariani puri, si unirono ad Acacio, che temeva, da una vittoria di Basilio, di perdere troppo della sua influenza; e ...
Leggi Tutto
anomeo
anomèo s. m. [dal lat. tardo anomoeus, gr. ἀνόμοιος, propr. «dissimile»]. – Denominazione di un gruppo di teologi del 4° secolo d. C., seguaci dell’eretico Aezio (detti perciò anche aeziani), che consideravano il Verbo del tutto «dissimile»...