Musicista (Vienna 1885 - ivi 1935). Dapprima autodidatta, dal 1904 al 1910 studiò regolarmente con A. Schönberg, divenendo uno dei suoi più insigni allievi e uno dei principali rappresentanti della nuova scuola viennese. Compose musica teatrale, orchestrale, vocale-orchestrale e da camera. Particolarmente notevoli sono le sue opere teatrali Wozzeck (1925) e Lulu (rappresentata postuma nel 1937 con ...
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Critico musicale (Vienna 1898 - Zurigo 1980). Allievo di AlbanBerg, ha pubblicato su di lui nel 1937 un'ampia biografia. Cittadino svizzero dal 1961, fu autore di numerosi saggi e monografie su Haydn, [...] Beethoven, Wagner, Schönberg (su quest'ultimo si ricorda in partic. Arnold Schönberg, oder der conservative Revolutionär, 1968). Dal 1959 insegnò teoria musicale e storia della musica a Zurigo ...
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Violista italiano (Firenze 1920 - Fiesole 2012). Per oltre 30 anni ha fatto parte del Quartetto Italiano contribuendo, con intransigente rigore, al successo di questo complesso. Ha collaborato in seguito [...] con i Quartetti Amadeus, AlbanBerg, Melos e con il Trio di Trieste. Nel 1983 ha fondato con C. Chiarappa, A. Tacchi e A. Nannoni il "Nuovo Quartetto". Docente di quartetto all'Accademia Chigiana di Siena e alla Scuola di Musica di Fiesole, da lui ...
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Sistema di composizione musicale in cui i rapporti che si determinano fra i suoni sono assolutamente indipendenti dalle relazioni con un suono fondamentale, ma dipendono soltanto dalle reciproche relazioni [...] opere brevi, anche quelle di vaste proporzioni.
Oltre ad Arnold Schönberg e ai suoi discepoli Anton von Webern e AlbanBerg, hanno scritto e scrivono secondo il sistema dodecafonico: negli Stati Uniti Ernst Křenek, Hans Eisler, ecc., in Francia Serge ...
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JONES, Richard
Elvio Giudici
Regista di opera lirica e teatrale inglese, nato a Londra il 7 giugno 1953. Come tutti i grandi registi anglosassoni, presenta una spiccata tendenza a centrare i propri [...] Fledermaus di Johann Strauss, Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, From morning tomidnight di David Sawer, Lulu di AlbanBerg, Les Troyens di Hector Berlioz, Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, The bitter ...
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Regista teatrale e cinematografico francese, nato a Lézigné (Maine-et-Loire) il 2 novembre 1944 e morto a Clichy-la-Garenne (Hauts-de-Seine) il 7 ottobre 2013. Attore e regista teatrale, si dedicò anche [...] Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach nel 1974, nel 1979 realizzò la prima esecuzione mondiale della versione integrale di Lulu di AlbanBerg, poi portata anche al Teatro alla Scala di Milano. Dal 1982 al 1990 fu direttore artistico del Théâtre des ...
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McVICAR, David
Elvio Giudici
Regista di opera lirica scozzese, nato a Glasgow nel 1966. Nel suo impiegare a tutto campo ogni risorsa offerta dal teatro di oggi, McV. realizza l’incontro ideale tra tradizione [...] e Don Giovanni di Mozart (2007), a Chicago Billy Budd di Britten (2001), Elektra di Strauss (2012) e Wozzeck di AlbanBerg (2015), al Festival di Salisburgo Les contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach (2003), al Théâtre Champs-Elysées Semele di Händel ...
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Regista di opera lirica russo, nato a Mosca l’11 maggio 1970. Gestualità di oggi, gente di oggi, problemi del vivere di sempre: è quanto caratterizza tutto il teatro di Č., dove difficilmente manca un [...] sequenza da thriller. Da ricordare la ripresa del suo Macbeth a Parigi (2009), gli spettacoli per Mosca (Wozzeck di AlbanBerg, 2009; Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, 2010, ripreso al Festival d’Aix-en-Provence; Ruslan e Ludmilla di ...
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Regista di opera lirica tedesco, nato a Pulheim (Renania Settentrionale, Vestfalia) l’8 settembre 1950. Esponente del cosiddetto Regietheater, caratterizzato da performance all’insegna della sperimentazione [...] , La clemenza di Tito di Wolfgang Amadeus Mozart, L’olandese volante di Richard Wagner e, nel 1998, Lulu di AlbanBerg, in cui la scena circolare circondata da un emiciclo digradante di panche su cui siedono tanti uomini vestiti come Humphrey Bogart ...
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. Termine recentissimamente introdotto nella teoria musicale. Esprime la negazione di quel punto fisso di riferimento e generatore di armonie che si chiama tonica (v.), intorno al quale, in un modo o nell'altro, [...] fortuna. Applicata dallo Schönberg, trovò seguaci in discepoli ed ammiratori del maestro austriaco, quali principalmente Anton Webern ed AlbanBerg. Ma, fuori del cenacolo viennese, non riuscì a mettere radici; e lo stesso teorico ufficiale di essa ...
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