Scrittore spagnolo (n. forse Montalbán 1470 circa - m. Talavera 1541), ritenuto l'autore della Celestina poiché in alcuni versi acrostici premessi all'opera si legge il nome del baccelliere Fernando de [...] Roias come quello dell'autore degli ultimi venti atti. Questi sarebbero stati composti in continuazione del primo, che circolava manoscritto, attribuito da alcuni a Juan de Mena, da altri a Rodrigo de ...
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Poeta anglosassone di cui conosciamo il nome soltanto perché lo troviamo inserito in una specie di acrostici in lettere runiche in quattro opere: il Crist e Juliana nell'Exeter Book, e l'Elene e i Fates [...] of the Apostoles nel Vercelli Book; altrimenti nulla sappiamo di lui, se non che, a giudicare dalla lingua, appartenne alla fine del secolo VIII o al principio del IX.
Il Trautmann (Kynewulf, Bonn 1898), ...
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Autore di una 'Οικουμένης περιήγησις in 1187 versi; secondo quanto possiamo stabilire in base a due acrostici (vv. 109-134. e vv. 513-532) della sua opera, nacque ad Alessandria e scrisse sotto Adriano.
La [...] Periegesi è un poemetto apparentemente didascalico; in realtà, il poeta mira soltanto a fare sfoggio di abilità poetica; per lo stile semplice e raffinato insieme, per la lingua, per la metrica egli si ...
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Arcivescovo di Rouen (n. Chaussy, presso Magny-en-Vexin - m. Hautmont, presso Valenciennes, 699 o 695 o 693); visse alla corte di Lotario III; quindi monaco e abate (679) a Fontenelle, nominato arcivescovo [...] nel 684; Pipino di Héristal, maestro di palazzo, ritenendolo suo nemico, lo cacciò da Rouen, ed egli si chiuse nell'abbazia di Hautmont; scrisse un carme (32 versi, doppiamente acrostici, e 2 versi cruciformi) in onore di s. Audoeno (fr. Ouen). ...
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Versificatore latino (sec. 4º d. C.), forse lo stesso che fu prefetto di Roma nel 329 e nel 333 d. C. Di lui abbiamo 28 componimenti metrici in lode di Costantino, che pare gli fruttassero il richiamo [...] in cui era stato relegato fra il 322 e il 325. Tornano in O. P. i giochi metrici cari ai poetae novelli del sec. 2º d. C. (distici anaciclici, versi ropalici e carmi figurati, acrostici, telestici), che lo fanno apparire più un virtuoso che un poeta. ...
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Poeta cristiano latino, di età incerta (fine 3º-5º sec.), comunque posteriore a Tertulliano, Minucio Felice e Cipriano che imita, e perciò considerato generalmente africano, e non di Gaza benché si qualifichi [...] 'uso della lingua popolaresca e la metrica delle Instructiones (2 libri, di 41 e 39 componimenti per lo più acrostici) e del Carmen apologeticum (1060 versi; titolo dato dallo scopritore card. Pitra, 1852); negli esametri il principio quantitativo si ...
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. Dramma spagnolo della fine del sec. XV, celebre per il suo valore artistico e per l'ampia fortuna avuta nella letteratura castigliana. La prima edizione che ce lo conserva apparve a Burgos nel 1499 con [...] a Siviglia nel 1501, con una lettera di prefazione dell'anonimo autore, che afferma di svelare il suo nome nei versi acrostici che seguono: "El bachiller Fernando de Rojas, nacido en la puebla de Montalván". Egli assicura anche che la commedia gli ...
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QĀLĪR, El‛āzār
Umberto Cassuto
Fu uno dei più antichi e dei più notevoli poeti liturgici del giudaismo. Di qual paese fosse è stato assai discusso: oggi però pare ormai assicurato che fosse palestinese. [...] a considerarlo vissuto intorno al 600. Neppure la forma del nome è indubbia: la grafia Qylyr che ci è data da alcuni acrostici delle sue composizioni poetiche parrebbe ostare alla lettura con a dopo la q iniziale: fino ad ora però, in mancanza di una ...
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Nacque e visse in Santa Fé (Columbia) fra il XVII e XVIII sec.; fu governatore e capitano generale di Neiva e La Plata, e rappresentante di Santa Fé alle Cortes di Madrid. Una raccolta delle sue poesie [...] a suor Juana Inés de la Cruz, sonetti e romances fatti in maniera capricciosa con rime sdrucciole e stravaganti, acrostici, paranomasie e altri rompicapi e giuochi stilistici.
Bibl.: M. Menéndez y Pelayo, Historia de la poesía hispano-americana ...
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L’Oratio ad sanctorum coetum
Un imperatore cristiano alla ricerca del consenso
Roberto Cristofoli
L’Oratio ad sanctorum coetum1, giuntaci nei manoscritti col titolo Βασιλέως Κωνσταντίνου λόγος ὅν ἔγραψε [...] nelle acque di dodici fonti; Regnerà in guisa di verga di ferro che conduce il gregge. Orbene proprio questo, il cui nome compongono gli acrostici, è il nostro Dio, Colui che è il Salvatore, il re immortale, E che ha sofferto per noi».
18 I.A. Heikel ...
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acrostico1
acròstico1 s. m. [dal gr. tardo ἀκρόστιχον, comp. di ἄκρος «estremo» (v. acro-) e στίχος «verso3»] (pl. -ci). – 1. Tipo di poesia in cui le iniziali dei singoli versi, lette nell’ordine, formano una parola o frase (detta anch’essa...
acrostico2
acròstico2 s. m. [lat. scient. Acrostichum, comp. di acro- e del gr. στίχος «fila», per la disposizione degli sporangi]. – Genere di felci che comprende poche specie tropicali rizomatose; fra le specie più coltivate è Acrostichum...