Principio su cui si basa la grafia fonetica semitica ed egizia (dove è parallela al geroglifico); consiste nell’assegnare a un segno in origine pittografico il valore della consonante iniziale della parola da esso rappresentata: così il segno indicante la «mano» vale y nelle scritture semitiche, perché la parola «mano» è in semitico yōd. Uno dei sistemi di numerazione greca prevedeva che i numeri fossero ...
Leggi Tutto
È la seconda lettera dell'alfabeto romano, donde proviene il suo nome (bi in italiano, be in quasi tutte le altre lingue europee: in latino esso sonava be) e la sua forma in tutte le scritture derivate [...] beth fenicia. Questa, nella sua forma più antica &mis3;w, sembra rappresentare in forma schematica, secondo il principio dell'acrofonia (v. alfabeto, 11), una tenda beduina triangolare con la sua via di accesso: bēth, che più tardi in fenicio e ...
Leggi Tutto
- È la quarta lettera dell'alfabeto romano, donde proviene il suo nome (di in italiano, de in quasi tutte le altre lingue europee; in latino esso sonava de) e la sua forma in tutte le scritture derivate [...] nelle iscrizioni più antiche, è identica a quella della daleth fenicia Δ, in cui si suole ravvisare, secondo il principio dell'acrofonia (v. alfabeto), la figura d'una porta (dĕlĕth). Al tipo greco arcaico, in cui non si ha ancora, come nella Δ ...
Leggi Tutto
Linguistica
Complesso di segni ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata.
L’antichità ha conosciuto vari sistemi di scrittura, ciascuno dei quali è giunto dalla [...] 14° a.C.). Comunque, l’unico tentativo destinato ad avere successo fu l’a. fenicio, che sviluppò il principio dell’acrofonia, già in parte impiegato dagli Egizi, attribuendo a un segno ideografico il valore fonetico corrispondente alla sua consonante ...
Leggi Tutto
scrittura
Domenico Russo
La trasmissione delle conoscenze
Il termine scrittura indica i sistemi di tracce grafiche convenzionali dotate di significati che gli uomini hanno adoperato per registrare e [...] , come dire che nel nostro esempio i simboli di una lampadina e di una nave messi assieme si leggerebbero lana.
Con l’acrofonia il passo decisivo verso l’alfabeto come lo usiamo noi era stato compiuto: dall’ideogramma era nato il fonogramma, cioè un ...
Leggi Tutto
SINAI (o Arabia Petrea; A. T., 115)
Giuseppe STEFANINI
Giuseppe RICCIOTTI
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Vasta penisola di forma triangolare, posta tra l'Asia e l'Africa, lunga da Rās Moḥammed all'estremità [...] che l'alfabeto fenicio reca tracce evidenti di un'origine pittografico-ideografica e si fonda sul principio dell'acrofonia (ossia il suono espresso da ogni segno è la consonante iniziale dell'oggetto rappresentato pittograficamente), principio che si ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Turri
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La stretta connessione fra i progressi nel campo della scrittura e l’evoluzione delle società [...] -XIX sec. a.C.). I brevi testi sono composti utilizzando circa 30 segni consonantici, derivati dal geroglifico egizio per acrofonia, cioè attribuendo a ciascun segno il suono iniziale della parola che rappresenta. A causa della brevità e dello scarso ...
Leggi Tutto
acrofonia
acrofonìa s. f. [comp. di acro- e -fonia]. – Principio su cui è fondato l’alfabeto fonetico egizio-semitico, consistente nell’assegnare a un segno in origine pittografico il valore del suono iniziale della parola da esso rappresentata:...