ANDO, Tadao
Architetto giapponese, nato a Osaka il 13 settembre 1941, di formazione autodidatta. Tra il 1962 e il 1969 ha compiuto una serie di viaggi in Europa, negli Stati Uniti e in Africa. Al ritorno fonda la Tadao Ando Architect & Associates, dando inizio alla sua attività e imponendosi molto presto nel panorama nazionale e internazionale. A partire dal 1978 tiene mostre in Giappone, negli Stati Uniti e in varie parti d'Europa.
La metà degli anni Settanta, epoca d'avvio dell'opera di A., è caratterizzata in Giappone da diffuse critiche ai risultati ottenuti dall'architettura d'avanguardia giapponese. Così A. si propone di reintrodurre nella sua architettura i valori della tradizione intimistica (il concetto di suki) pur avvalendosi di materiali e di procedimenti tecnici del tutto attuali. Un esempio di questi intendimenti è la riproposizione della Old Row House in Osaka (1976), ove blocchi cubici in cemento armato a vista si inseriscono risolutamente entro il composito preesistente tessuto insediativo: allo scopo, appunto, di escluderne i connotati disgreganti e di ricreare nuovi valori spaziali sollecitatori di intimismo. Il complesso esprime quindi l'idea che l'interno di una casa debba essere "costantemente riferito all'essenza della organicità del corpo umano" (Miyake 1987). È fondamentale, per A., la visione degli elementi di natura: il cielo, l'acqua, la vegetazione. La comprensibilità del suo programma culturale ha assicurato ad A. largo e immediato consenso in Giappone. Tra le sue opere più significative: negozi Time's presso un canale della città di Kyoto e l'edificio per il Festival a Naha nell'isola di Okinawa. Entrambe le opere sono state realizzate nel 1984. Vedi tav. f. t.
Bibl.: K. Frampton, Tadao Ando, New York 1984; R. Miyake, Pursuit for internal microcosmos, in The Japan Architect (gennaio 1987); Tadao Ando, in G A document, 15 (s.d.; s.l.), pp. 124-39.