TÁCHIRA (A. T., 153-154)
II più meridionale degli stati andini del Venezuela (superficie 11.100 kmq., popolazione 172.900 abitanti nel 1926): confina a N. con lo stato di Zulia, ad E. con quelli di Mérida e di Zamora, a SE. con una piccola parte dello stato di Apure, a S. e a O. con la Columbia.
Il territorio, in prevalenza montuoso, è attraversato in direzione NO.-SE. dalla Cordigliera delle Ande che, nello stato di Táchira, si estende dal páramo di Tamá (sul confine con la Columbia), fino al picco di El Púlpito, raggiungendo quivi la massima altezza (3912 metri). La parte settentrionale dello stato è tributaria del Mar delle Antille, cui va il Río Zulia, affluente del Catatumbo, nel quale confluiscono il Río la Grita, e il Táchira, formante per lungo tratto il confine con la Columbia; il resto del territorio appartiene al bacino dell'Orinoco (Río Uribante).
Il clima è temperato freddo, modificato dal variare dell'altitudine: le piogge sono abbondanti in tutto lo stato. L'economia è essenzialmente agricola; prodotti principali sono il caffè, la canna da zucchero, il cacao, il mais. Notevoli sono, anche, le risorse minerarie: oro, smeraldi, e soprattutto petrolio, largamente sfruttato nella parte settentrionale dello stato, nella regione che fa parte della zona petrolifera del Lago di Macaraibo; nello stato di Táchira sorsero i primi pozzi petroliferi del Venezuela, e la prima compagnia petrolifera venezolana (1878).
Capitale è San Cristóbal (15.295 ab.) sul Río Torbes; la linea del Gran Ferrocarril de Tachira (120 km.) traversa lo stato mettendo in comunicazione il porto fluviale di Encontrados con Estación Táchira.