SZYMONOWICZ, Szymon (Simon Simonides)
Poeta polacco, nato il 24 ottobre 1558 a Leopoli, morto a Czernięcin il 5 maggio 1629. Di origine borghese, ebbe, in patria e all'estero un'accurata educazione umanistica. Intorno al 1587 entrò in rapporto con l'etmanno Zamojski, del quale divenne fedele e zelante cortigiano e che lo tenne in gran conto: nel 1590 gli procurò la nobilitazione, nel 1593 gli affidò l'organizzazione della propria accademia di Zamość, nel 1598 gli diede in affitto vitalizio il villaggio di Czernięcin, nel 1601, infine, lo nominò precettore di suo figlio.
La maggior parte della produzione poetica di Sz. è in lingua latina (poesie d'occasione e due drammi: Castus Joseph, 1587, e Pentesilea, 1618, di tipo umanistico), ma la sua fama è affidata alle Sielanki (Idillî, 1614), che nel sec. XVII erano in Polonia una delle opere più lette (sette edizioni in poco più di cinquant'anni). Teocrito e Virgilio sono i modelli cui Sz. s'ispira in questo suo capolavoro, ma dall'imitazione egli sa sollevarsi, specialmente negl'idillî Żeńcy (Mietitori) e Kołacze (Focacce), a una personale visione della vita villereccia che egli ritrae con un delicato senso realistico e con una suggestiva vivacità di dizione.
Ediz.: Delle opere latine vi ha un'edizione settecentesca - Simonis Simonidae... Pindari Latini Opera omnia - curata dal nunzio Durini, Varsavia 1772; Sielanki, ed. crit. a cura di J. Łoś, Cracovia 1914; 2ª ed. 1921.
Bibl.: Heck, Sz. Sz. Jego żywot i dziela (Vita e opere), nelle Rozprawy dell'Accad. di Cracovia, XXXIII, XXXVII, Cracovia 1901-1903.