SZÉCHÉNYI di Sárvár-Felsővidék, István (Stefano)
Statista e scrittore politico ungherese, figlio di Ferenc, nato il 21 settembre 1791 a Vienna, morto suicida l'8 aprile 1860 a Dobling. Nel 1809 prese parte all'ultima insurrezione della nobiltà ungherese, quindi entrò nell'esercito austro-ungarico. Nel 1814 partì per l'Italia, soggiornando nel regno di Napoli, dove cercò di conoscere la letteratura italiana; terminata la campagna del 1815, visitò ripetutamente la Francia, l'Inghilterra e l'Italia, e nel 1818 anche la Penisola Balcanica e l'Asia Minore.
La prima manifestazione della sua grandiosa azione riformatrice, destinata a ringiovanire l'Ungheria, fu il suo atteggiamento alla dieta del 1825-27, dove, seguito da alcuni giovani aristocratici, egli fu il primo, dopo decennî, a tenere discorsi in lingua ungherese alla Camera dei magnati. Il 3 novembre 1825, con l'offerta delle sue rendite di un anno, rese possibile la fondazione dell'Accademia delle scienze ungherese. Nel 1830 fondò la Società ungherese per l'allevamento del bestiame, da cui si sviluppò in seguito la Società ungherese di economia. Nello stesso anno lo Sz. ebbe il suo primo successo letterario con l'opera Hitel (Credito), nella quale additava i vizî del sistema feudale e le sue conseguenze intralcianti ogni sana evoluzione. Per giustificare le sue idee di fronte agli attacchi dei conservatori, pubblicò nel 1831 l'opera Világ (Luce), mentre il suo programma di riforme venne organicamente esposto sullo Stadium (Lipsia 1833). La sua attività pratica fu rivolta alla modernizzazione della vita economica dell'Ungheria: preparò, fra l'altro, con l'aiuto di P. Vásárhelyi, la regolazione del Danubio e la navigazione dei battelli a vapore.
Quando L. Kossuth fece uscire (1841) il suo giornale Pesti Hirlap, Sz., nel timore che la propaganda di Kossuth, provocando l'antagonismo col governo ed eccitando le passioni delle masse minacciasse il progresso della riforma, pubblicò (1842) la sua opera Kelet népe (Il popolo d'Oriente), aspro attacco contro la politica sentimentale del Pesti Hirlap. Nello stesso anno tenne all'accademia il suo discorso in cui espresse il proprio parere sulla questione della nazionalità nello spirito del giusto e dell'equo assoluti. Nel 1847 pubblicò un veementissimo attacco contro Kossuth nell'opera Politikai programmtőredékek (Frammenti di un programma politico). Come ministro delle Comunicazioni in seno al primo ministero responsabile del 1848, continuò a lottare contro gli indirizzi radicali, finché fu colpito da malattia mentale. Trasportato in un manicomio di Döbling (presso Vienna), solo nel 1856 poté riprendere la sua attività letteraria, scrivendo alcune belle opere (Conoscenza di sé stesso, Esortazioni al figlio Béla, ecc.) e preparando l'edizione di altre opere rimaste frammentarie (Garat-Tramoggia, Hunnia, ecc.). S'immerse poi nella politica, e con le sue opere scritte con sarcasmo crudele (La grande satira ungherese, Ein Blick auf den anonymen Rückblick, Dysharmonie und Blindheit, ecc.) in parte pubblicate anche all'estero (Ein Blick) sferrò un attacco senza riguardi contro il regime assolutista austriaco e contro la persona del ministro Bach, dell'arciduca Alberto e perfino contro l'imperatore Francesco Giuseppe. Il Blick di Sz. contribuì molto alla caduta del Bach, mentre i suoi articoli pubblicati dalla stampa inglese sulla questione ungherese destarono una sensazione penosa nei circoli governativi.
Le opere di Sz., raccolte in 9 volumi, vennero pubblicate a cura dell'Accademia delle scienze ungherese a Budapest, 1884-96. Gr. Sz. I. döblingi irodalmi hagyatéka (Opere postume scritte a Döbling dal conte I. Sz.), Budapest (I e II vol. a cura di Á. Károlyi 1921-22, III vol. a cura di G. Viszota 1925); la pubblicazione del diario di Sz. a cura di G. Viszota s'iniziò nel 1925.
Bibl.: S. Kemény, Történelmi és irodalmi tanulmányok (Studî storici e letterarî), I, Budapest 1907; B. Grünwald, Az új Magyjarország (La nuova Ungheria), ivi 1890; P. Gyulai, Gr. Sz. I. mint iró (Il conte I. Sz. come scrittore), ivi 1892; A. Zichy, Gr. Sz. I. életrajza (Biografia di I. Sz.), ivi 1896-97; St. Friedreich, Gr. Sz. I. élete (Vita di I. Sz.), ivi 1914-15; G. Szekfü, Három nemzedék (Tre generazioni), ivi 1920; l'importantissima introduzione di B. Iványi-Grünwald all'edizione del Credito; Hüman-Szekfü, Magyar történet (Storia ungherese), s. a. s. l.