Sidney, Sylvia
Nome d'arte di Sophia Kosow, attrice cinematografica e teatrale statunitense, di padre ebreo e madre romena, nata a New York l'8 agosto 1910 e morta ivi il 1° luglio 1999. Con il suo sguardo triste e l'aspetto vulnerabile, fu l'interprete ideale di eroine indifese, perseguitate da un fato avverso, e spesso destinate a tragica fine. Su questa linea, fu esemplare la prova offerta in You only live once (1937; Sono innocente) diretto da Fritz Lang, in cui insieme a Henry Fonda dà vita a una coppia sventurata, braccata dalla polizia fino a una morte brutale quanto assurda. Durante la Seconda guerra mondiale si ritirò dal cinema per dedicarsi al teatro e tornò sul set solo occasionalmente. Candidata all'Oscar come attrice non protagonista per Summer wishes, winter dreams (1973) di Gilbert Cates, alla fine della sua carriera recitò per giovani registi di culto, quali Wim Wenders e Tim Burton.
Visse un'infanzia povera finché, dopo la separazione dei genitori, assunse il cognome del patrigno che incoraggiò la sua vocazione teatrale. Debuttò infatti sui palcoscenici di Broadway già nel 1923 e, dopo alcune apparizioni in film di scarso rilievo, diventò una star recitando con Gary Cooper in City streets (1931; Le vie della città) di Rouben Mamoulian, in cui è la figlia di un gangster che, coinvolta dal padre nelle sue losche attività, finirà per trascinarvi anche il fidanzato. Interpretò quindi con estrema efficacia la sfortunata Roberta Alden, che il fidanzato, innamoratosi di una ragazza ricca, decide di lasciar annegare in An American tragedy (1931; Una tragedia americana) di Josef von Sternberg, dal romanzo di Th. Dreiser. Nel tentativo di modificare il cliché di vittima in cui sentiva di essere imprigionata, disegnò nel 1936 un'energica figlia di montanari in The trail of the lonesome pine (Il sentiero del pino solitario) di Henry Hathaway. Nello stesso anno recitò per Lang, il regista che seppe sfruttarne meglio le potenzialità, in Fury (Furia), accanto a Spencer Tracy; quindi si recò in Gran Bretagna per interpretare Sabotage (1936; Sabotaggio) di Alfred Hitchcock, tratto dal romanzo The secret agent di J. Conrad, con una famosa sequenza in cui nel ruolo della dolce Sylvia accoltella il marito che le ha ucciso il fratellino. In seguito interpretò l'inerme Joan in You only live once, forse la sua più toccante interpretazione, per poi apparire in Dead end (1937; Strada sbarrata) di William Wyler, accanto a Humphrey Bogart e Joel McCrea. Nel 1938 affiancò George Raft in You and me, sempre di Lang, ma il film, musicato da K. Weill, si risolse in un insuccesso commerciale. Decise così di lasciare il cinema per farvi ritorno, di tanto in tanto, dagli anni Cinquanta in poi, in ruoli sempre piuttosto sofferti: fu così la sventurata Fantine in Les misérables (1952; I miserabili) di Lewis Milestone, dal romanzo di V. Hugo, e impersonò una zitella amareggiata che si trova coinvolta in una rapina in Violent Saturday (1955; Sabato tragico) di Richard Fleischer. Molti anni dopo accettò di interpretare il ruolo di Donaldina Cameron nel discusso Hammett (1982; Hammett ‒ Indagine a Chinatown) diretto da Wim Wenders, mentre, successivamente, le vennero affidati da Tim Burton due brillanti ruoli di caratterista in Beetlejuice (1988; Beetlejuice ‒ Spiritello porcello) e in Mars attacks! (1996), che fu anche la sua ultima apparizione sul grande schermo.