SYDNEY
(XXXIII, p. 127)
Con i suoi 3.656.500 abitanti (1990), distribuiti in una vasta area metropolitana, S. è il centro più popoloso dell'Australia. La difficoltà dei collegamenti con l'interno e la frequenza delle comunicazioni transcontinentali hanno conferito alla città un carattere più cosmopolita che australiano; più di altre città australiane, ha infatti assorbito modi di vita d'oltreoceano. Al tradizionale legame con la Gran Bretagna si sono sostituite intense relazioni con gli Stati Uniti. Il carattere ''americano'' di S. è percepibile nei grattacieli della city e, specialmente a nord e a est dell'area metropolitana, nella smisurata estensione dei sobborghi residenziali (detti slurbs); in particolare lungo le grandi spiagge e di fronte alle distese dell'oceano, nei lussuosi quartieri di Rose Bay, di Double Bay e di Rushcutter, si respira un'atmosfera californiana.
Con il grande sviluppo del secondo dopoguerra, S. ha assunto i ritmi e le dimensioni di una metropoli; protesi lungo la costa e le principali vie di traffico, i tentacoli dell'espansione edilizia coprono oggi un'area di circa 2000 km2. Sul modello di Londra, la grande S. è stata suddivisa in 27 municipalità, delle quali la centrale (la City) ospita di giorno un milione di persone, di notte 60.000 residenti. L'area metropolitana è intervallata da grandi parchi: Botanic Gardens, Domain, Hyde Park nella parte centrale, Royal National Park a sud, per citarne solo alcuni. Nel settore meridionale, nelle zone attorno a Botany Bay, prevalgono le attività manifatturiere e i quartieri residenziali di minor pregio. Nel 1956 J. Utzon disegnò, nel punto più visibile della baia, la Opera House (portata a termine nel 1973); con i suoi bizzarri ''gusci'' sovrapposti, essa ha fornito a S. il suo stereotipo, accreditandone un'immagine di aggressiva modernità. Alle spalle dell'Opera, vasti programmi di urban renewal hanno sostituito con edifici multi-piano grandi aree un tempo destinate ad attività portuali e manifatturiere. Tra le nuove realizzazioni è il complesso multifunzionale The Strand, costruito negli anni Settanta; ora è la volta del progetto per Darling Harbour, imperniato, tra l'altro, su un gigantesco polo espositivo e su un centro congressi di grandi dimensioni. Il complesso ha preso il nome di South Pacific Centre e contribuisce a fare di S. una grande ''città dei servizi'', forse la più grande dell'emisfero australe (v. anche australia: Architettura, in questa Appendice).
Bibl.: P. Scott, Australian cities and public policy, Melbourne 1978; R. White, Inventing Australia: images and identity (1688-1980), Sydney 1981; J.M. Powell, An historical geography of modern Australia, Londra-New York-Melbourne 1988.