SVIZZERA (XXXIII, p. 73)
Storia (p. 93). - Nella storia svizzera di quest'ultimo, recentissimo periodo, l'evento più importante è stato senza dubbio costituito dall'atteggiamento della Coníederazione nei riguardi della Società delle nazioni e degli obblighi imposti ai suoi membri. Già nella dichiarazione di Londra del 13 febbraio 1920, il Consiglio della Società delle nazioni aveva accettato il punto di vista del governo svizzero, nel senso che, se la Svizzera era tenuta ad accettare gl'impegni di carattere economico derivanti dall'art. 16 del Covenant, non era invece tenuta - eventualmente - agli impegni di carattere militare. Ma anche con queste limitazioni gli obblighi imposti si rivelarono difficilmente conciliabili con la posizione di neutralità che la Svizzera intende gelosamente mantenere; e le sarizioni contro l'Italia, nel 1935-36, che la Svizzera d'altronde applicò, in pratica, in misura limitata, furono il banco di prova da cui emersero, chiaramente, le difficoltà particolari per la Svizzera di sottostare agli impegni del Patto. La situazione, già delicata dopo l'uscita della Germania dalla Società delle nazioni, lo è diventata ancor più dopo che anche l'Italia ha abbandonato il consesso ginevrino: dopo cioè che, dei tre grandi stati confinanti con la Svizzera, due sono fuori della Società delle nazioni.
In siffatte condizioni, sin dal novembre 1937 un comitato, costituitosi a Ginevra, chiedeva che venissero inseriti nella Costituzione, all'art. 11, due paragrafi concernenti il mantenimento da parte del governo svizzero, nelle relazioni internazionali, del principio della neutralità integrale e la non partecipazione a sanzioni internazionali di carattere non solo militare, ma anche economico.
Avvenuta l'uscita dell'Italia dalla Società delle nazioni, il 14 dicembre 1937 il Consiglio federale decideva di iniziare un'azione tendente a restaurare, nella sua completezza, la neutralità svizzera; e il 30 aprile 1938, inviava alla Società delle nazioni un memorandum, chiedendo appunto il riconoscimento della sua neutralità "integrale", che importa, cioè, la non partecipazione nemmeno a sanzioni di carattere economico. La richiesta svizzera è stata accolta dal Consiglio della Società delle nazioni nella seduta del 14 maggio 1938.
Il 21 giugno, in uno scambio di note italo-svizzero (il medesimo avveniva con uno scambio di note svizzero-tedesco), il governo di Roma (e di Berlino) ha preso nota con soddisfazione, del ripristino integrale della neutralità svizzera, confermando la volontà italiana già espressa in numerose dichiarazioni di rispettare tale neutralità.
Per salvaguardare comunque la sua indipendenza e neutralità, il governo svizzero ha intanto deciso un notevole rafforzamento della difesa nazionale.
Finanze (p. 91). - Nonostante l'aumento delle entrate e la diminuzione di alcune spese di crisi, l'equilibrio del bilancio nel 1936 non è stato ancora raggiunto: assai grave è poi sempre il deficit dell'esercizio delle ferrovie che non è incluso nel bilancio generale. Sia per effetto della generale ripresa, sia per le favorevoli ripercussioni della svalutazione, specie sulle esportazioni e sul turismo, il 1937 ha segnato però un notevole miglioramento della situazione economica che non mancherà di ripercuotersi sulle entrate.
Al 31 dicembre 1936 il debito pubblico (tutto interno) ammontava a 2,8 miliardi (di cui 2,3 consolidato) e il debito delle ferrovie a 3,2 miliardi (di cui 2,9 consolidato).
Il 21 novembre 1936 la Svizzera ha aderito all'accordo tripartito franco-anglo-americano del 25 settembre. Il prodotto della rivalutazione delle riserve della Banca (ammontanti a 538,6 milioni di fr. s.) è stato utilizzato per la costituzione di un fondo di stabilizzazione dei cambî.
Al 31 dicembre 1937 i biglietti in circolazione ammontavano a 1,5 miliardi e le riserve a 2,7 miliardi in oro e a 0,5 in divise.
Bibl.: V. le pubb. period. della Soc. d. naz., specie l'Annuario.
Esercito (p. 89). - Il nuovo ordinamento dell'esercito svizzero è stato stabilito con la legge 7 ottobre 1936. Esso comprende: 3 corpi d'armata, 9 divisioni di fanteria, 4 brigate da montagna, 3 brigate celeri.
Il corpo d'armata risulta costituito da tre divisioni, 1 brigata da montagna, 1 brigata celere, 1 reggimento obici (leggieri e pesanti) da campagna (eccetto il III corpo che ha 1 reggimento pesante e 1 reggimento leggiero), 1 reggimento di cannoni di grosso calibro motorizzati, 1 battaglione pontieri, 1 compagnia motorizzata telegrafisti.
La divisione è su 3 reggimenti di fanteria, 1 compagnia motorizzata di cannoni per fanteria, 1 gruppo d'esplorazione (2 squadroni cavalleria e 2 compagnie ciclisti), 1 reggimento d'artiglieria da campagna, 1 gruppo motorizzato di cannoni.
La 3ª e 8ª divisione hanno in più 1 gruppo di artiglieria da montagna.
La brigata da montagna è su 2 o 3 reggimenti di fanteria, 1 compagnia motorizzata per cannoni di fanteria, 1 compagnia motociclisti, 1 gruppo artiglieria da montagna, 1 o 2 gruppi motorizzati di cannoni, 1 o 2 compagnie zappatori, 1 compagnia telegrafisti e i compagnia d'osservazione per artiglieria.
La brigata celere è composta da 2 reggimenti di cavalleria (3 squadroni di cavalleria e 1 battaglione ciclisti ciascuno), 1 compagnia mitraglieri, 1 compagnia cannoni da fanteria e 1 compagnia del genio, tutte motorizzate.
Aviazione militare (p. 89). - L'aviazione militare ha avuto, all'inizio del 1938, un nuovo ordinamento. Essa comprende 3 reggimenti d'aviazione, complessivamente su 7 gruppi e 21 squadriglie da ricognizione e caccia, con un totale di 250 velivoli, scuole comprese.
Aviazione civile (p. 86). - Alla fine del 1937 le compagnie aeree svizzere esercivano anche le linee aeree seguenti:
1. Swissair: a) Zurigo-S. Gallo-Monaco; b) Zurigo-Basilea-Londra; c) Basilea-Francoforte;
2. Alpar: a) Berna-Basilea.