SUTRI (A. T., 24-25-26 bis)
Centro del Lazio settentrionale in provincia di Viterbo, situato, in posizione assai caratteristica, a 291 m. d'altezza, alla confluenza dei due torrenti Promonte e Rotoli, profondamente incisi nella coltre tufacea. L'abitato sorge sulla platea superiore pianeggiante ed è accessibile solo dalla parte posteriore, donde penetra la strada proveniente da Ronciglione. Sutri è quindi in posizione sicurissima ed è una vera e propria fortezza naturale; per tale ragione fu abitato fin da epoca assai remota. Contava circa 1300 ab. nel 1656, nel 1701 circa 1800, nel 1742 saliti a 1990, e a 1829 nel 1782. Nel periodo napoleonico la popolazione subì, come quella di parecchi paesi vicini, una notevole diminuzione; ripreso il naturale incremento, gli abitanti salirono a 2483 nel 1871, a 2795 nel 1901, a 2880 nel 1921, e a 2982 nel 1931. Il territorio del comune (39,72 kmq.) è parte intensamente coltivato a seminativi (67,9% della superficie agraria e forestale), parte è ricoperto da boschi (27,3%), parte infine è lasciato a pascolo per gli ovini.
Monumenti. - I monumenti antichi di Sutri sono costituiti principalmente dalle mura, abbastanza conservate lungo il tratto S., formate da grossi blocchi e risalenti con tutta probabilità al secolo IV a. C., alla quale epoca si possono pure attribuire le due porte, parzialmente conservate, la Furia a nord, e la Vecchia a sud. Importantissimo è l'anfiteatro, interamente scavato nella roccia della collina Savorelli, risalente, con tutta probabilità, agli inizî della seconda metà del sec. I a. C. Infine è degna di nota la necropoli, che, benché ristretta a poche tombe superstiti, allarga a sud la zona delle necropoli rupestri a facciata architettonica (Bledar [Bieda], Castel d'Asso, Sovana, Norchia, ecc.). In una grotta, oggi chiesa di Santa Maria del Parto, comunemente ritenuta. tomba etrusca, si deve con ogni probabilità riconoscere un Mitreo.
Dell'epoca medievale e moderna, mancano edifici monumentali di qualche importanza se si eccettua la chiesa cattedrale trasformata dai rifacimenti moderni. Di questa chiesa dedicata all'Assunta rimane qualche parte riferibile a un restauro del 1207, cioè il pavimento in opera tessellata, la cripta presbiteriale in tre navale divisa da colonnette, in grande parte asportate, e una torre campanaria terminata a guglia.
Storia. - L'antica Sutri (lat. Sutrium; gr. Σούτριον; etr. probab. Suϑri) per la sua posizione tra Roma e l'Etruria, era una piazzaforte assai importante, contesa tra l'uno e l'altro popolo. I suoi inizî sono molto oscuri: è lecito tuttavia pensare a una origine etrusca del nome. Nelle fonti classiche Sutri non è menzionata prima del sec. IV a. C.; fu espugnata dai Romani nel 394. Altre guerre per il possesso di Sutri sono ricordate nel 390, 389 e nel 386. Nel 383 divenne colonia di diritto latino. Nel 311 fu assalita da tutti gli Etruschi tranne gli Aretini: la battaglia finì con il trionfo del console Emilio Barbula. L'assalto etrusco fu rinnovato nel 310, e anche questa volta la battaglia finì col trionfo del console romano Q. Fabio Massimo Rulliano. Certo dopo la guerra sociale dovette divenire municipio.
Alla metà del sec. V, sul tramonto dell'età classica, risalgono notizie certe sui vescovi di Sutri, dove peraltro il cristianesimo penetrò assai per tempo; e tra i suoi vescovi troviamo quel Benedetto dei conti di Tuscolo che nel 975 fu papa col nome di Benedetto VIII. Per circa mille anni, dalla prima data storica, la sede vescovile di Sutri visse autonoma, finché nel 1435 fu da Eugenio IV riunita con quella di Nepi. Le vicende medievali dell'abitato di Sutri sono in gran parte legate - come quelle antiche - alla sua posizione strategica: giacché se nell'antichità Sutri fu per Roma la porta dell'Etruria; nel Medioevo fu come la porta dell'Urbe, presso cui giungeva il suo territorio che da una parte toccava il lago di Bracciano, dall'altro l'antica Veio. Per la sua qualità di avamposto di Roma, Liutprando la investì nel 728, ma poco dopo la cedette al papa e fu come il primo nucleo del patrimonio di S. Pietro. Durante la lotta delle investiture e il precedente periodo della riforma, Sutri ebbe grande notorietà: Enrico III, nel concilio del 1046, vi depose i tre papi e fece eleggere Clemente II; in altro concilio del 1058, Ildebrando fece deporre Benedetto X che ivi si umiliò a Nicolò II. Presso Sutri, lungo la Via Cassia, Federico Barbarossa si incontrò con Adriano IV (1155); e nelle sue mura si rifugiò Innocenzo IV durante la lotta con Federico II. Quest'episodio divenne famoso. Il papa, avendo saputo che l'imperatore voleva impadronirsi della sua persona, la notte del 27 giugno del 1244 fuggì travestito, a cavallo, poche ore prima dell'arrivo di 300 cavalieri toscani mandati a catturarlo. Sutri fu, in seguito, compresa nello stato di Cesare Borgia.
Bibl.: Ruga, Descrizione dell'Anfiteatro sutrino, in Giornale arcadico, 1821; P. Biondi, Memorie storiche di Sabazia e Trevignano, e Saggio storico sull'antichissima città di Sutri, Firenze 1836; G. Rangiaschi, Memorie storiche dei dintorni della città di Nepi, Todi 1847; C. Nispi Landi, Storia dell'antichissima città di Sutri, Roma 1887; Gautier, Sutri, in Journal British and American, 1909; G. Tomassetti, La campagna romana, Roma 1910; per il nitreo: P. Sestrieri, in Bull. Museo Impero (Append. a Bull. Comm. Arch. Com. di Roma), 1934.