SUSARIONE (Σουσαρίων)
Poeta comico, più o meno leggendario. La sua figura sta a rappresentare un'antichissima forma di commedia che, secondo certe tradizioni, sarebbe fiorita presso i Dori di Megara Nisea nel sec. VI a. C. - quando, dopo la cacciata del tiranno Teagene, vi dominava la democrazia - e che perciò sarebbe stata anteriore alla più famosa commedia degli Attici. Egli è detto figlio di Filino, nativo del borgo megarese di Tripodisco. In altre fonti invece è considerato come oriundo di Icaria, borgo dell'Attica, dove nacque anche l'"inventore" della tragedia, Tespi: ma questa tradizione è probabilmente tendenziosa, determinata dal proposito di attrarre Susarione nella cerchia dell'Attica e quindi togliere fondamento alle ambizioni dei Megaresi, i quali si vantavano d'avere "inventato" essi, per mezzo di questo loro poeta, il genere comico. È dubbio se S. sia realmente esistito, o se la sua figura debba essere considerata come simbolo, immaginato la prima volta dai Megaresi, per scopi letterarî. Alcuni versi giambici, che sono riferiti sotto il suo nome, non possono essere autentici. Tuttavia è forse eccessivo negare la realtà storica di S.
Bibl.: W. Schmid, Gesch. d. griech. Litteratur, I, i, Monaco 1929, p. 637; A. Körte, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV A, col. 973 segg.