super-resistente
(super resistente), agg. Fortemente capace di resistere a diversi tipi di antibiotici.
• Un ciclo di antibiotici spazza via la maggior parte della colonia, ma lascia vivi i batteri resistenti, che si riproducono e danno vita a una nuova generazione “corazzata”. Lo stesso [Alexander] Fleming, quando nel 1945 venne a Stoccolma a ritirare il Nobel, avvertì: «Non è difficile per i microbi imparare a resistere alla penicillina». È quello che è accaduto in Asia con i batteri super-resistenti. (Elena Dusi, Repubblica, 8 settembre 2010, p. 21, Cronaca) • Nel Regno Unito potrebbero morire fino a 80 mila persone per la diffusione di una nuova generazione di batteri super resistenti agli antibiotici: più o meno tanti morti quanti se ne contarono a Londra per la «Grande peste» del 1665. Il rapporto britannico è allarmante, ma l’allerta è ormai mondiale. (Mario Pappagallo, Corriere della sera, 7 aprile 2015, p. 19, Cronache) • La storia sfortunata di [Ignaz] Semmelweiss è un preambolo necessario quando si parla dei batteri super resistenti, quelli che si fanno beffe degli antibiotici e contro i quali la battaglia della medicina è sempre più complessa. Perché ci sono le strategie per affrontarli, gli specialisti studiano le armi per debellarli, la ricerca fa sempre passi avanti, anche se l’Italia rimane in fondo alla classifica dei dati sull’antibiotico-resistenza. (Marco Menduni, Secolo XIX, 5 febbraio 2018, p. 8, Italia Mondo).
- Derivato dal p. pres., s. m. e f. e agg. resistente con l’aggiunta del prefisso super-1.
- Già attestato nella Stampa del 7 ottobre 1985, p. 5, Cronaca (Daniela Daniele).
> multiresistente.