SUN WEN
. Agitatore politico cinese, più conosciuto in Europa col nome di Sun Yat-Sen; Yat-sen è la pronuncia cantonese del suo soprannome Yen-hsien. Nacque il 12 novembre 1866 a Choihang (Kwang-tung), da padre cristiano, fu allevato a Honolulu ed educato in scuole protestanti inglesi, quindi studiò medicina a Hong-kong. La sua partecipazione al movimento dei "Giovani Cinesi" lo fece considerare come pericoloso dal governo imperiale, ond'egli fu costretto a fuggire prima in America, poi a Londra. Qui, l'11 ottobre 1896 il ministro di Cina riuscì a sequestrarlo nella legazione cinese, ma il governo inglese, avvertito, lo fece liberare. S. riprese la propaganda con maggior lena, peregrinò per l'Europa, gli Stati Uniti, il Giappone, Giava e la Cocincina. Si giunge, così, al 1911. La sommossa di Wu-chang (v. cina: Storia), dà a S. il segno dell'azione. I successivi avvenimenti portano alla proclamazione della repubblica (12 febbraio 1912). Intanto, il 2 dicembre 1911, un'assemblea nazionalista adunatasi a Nanchino lo proclama primo presidente della repubblica. Poco dopo, tuttavia, sorti i primi sintomi di una scissione fra nord e sud, S. si ritira dal potere, cedendolo a Yüan Shih-k'ai (v.). Ma il tentativo da questi fatto di liberarsi del Kuo min T'ang, il partito nazionalista fondato da S., accentuava la scissione fra nord e sud e a Canton si costituiva, allora, un governo indipendente, del quale, morto frattanto Yüan Shih-k'ai (6 giugno 1916), S. assunse la direzione. Ma presto, dissensi sorti fra i capi di Canton l'obbligavano a fuggire a Shanghai, donde più tardi (1923), raccolte delle truppe, perveniva a rovesciare a Canton la coalizione a lui avversa. Durante la sua permanenza nella concessione internazionale di Shanghai, intanto, S. aveva avuto contatti con Joffe, capo di una missione diplomatica sovietica, poi col noto e abile agitatore Borodin e col generale Gallen. Risultato fu la sua conversione al bolscevismo. Rientrato dunque a Canton, S. si diede a ricostruire il Kuo min T'ang su modello sovietico. Ma poco dopo (fine del 1924) abbandonò le teorie comuniste e si accinse a trasformare il partito in partito nazionale avente lo scopo di stabilire l'unità della Cina. Ai primi del 1925, recatosi a Pechino, vi morì il 12 marzo.
Le idee di S. s'imperniarono sui famosi "tre principî" (San min Chu-i), cioè: 1. il nazionalismo, ovvero la fusione di tutti gli elementi etnici cinesi nella consapevolezza d'ideali comuni; 2. la democrazia, cioè il governo del popolo per il popolo; 3. il socialismo, concepito come diritto di ognuno al necessario per vivere e come organizzazione collettiva della ricchezza. Principale delle sue opere, tradotta da P. D'Elia, è Le triple démisme de Suen Wen (Shanghai 1930; ed. inglese, riveduta, Wu-chang 1931).
Bibl.: L. Sharman, Sun Yat-sen, New York 1935.