SUMMANTICO (Summatico), Diodato (Deodato, Adeodato)
Nacque a Foggia il 4 novembre 1658 da Vincenzo e da Silvia Caccione, una famiglia nobiliare foggiana con origini in San Severo.
Scelse di entrare nell’Ordine degli eremitani di s. Agostino in giovane età, e in questo svolse l’intero percorso di formazione. Il 22 febbraio 1683 fu ordinato sacerdote e ottenne il titolo di maestro di teologia il 18 aprile 1697. Insegnò per diciotto anni nelle sedi dell’Ordine di Pisa, Napoli, Roma e L’Aquila, sino a che non venne nominato procuratore generale degli agostiniani nel maggio del 1705.
Si distinse all’interno dell’Ordine anzitutto in qualità di docente e teologo, annoverato tra i maestri di alcuni importanti agostiniani, quale Fulgenzio Bellelli, che in aperta polemica con l’antigiansenismo e a sostegno della dottrina agostiniana nel suo Mens Augustini de statu creaturae rationalis ante peccatum si richiamava a Summantico, Nicola Serani e Diodato Nuzzi. Negli anni in cui rivestì l’incarico di procuratore generale si occupò di curare la terza edizione del Methodus visitationis generalis dell’Ordine, edito nel 1711. Il suo ruolo presso la Curia romana gli consentì inoltre di beneficiare di un osservatorio privilegiato sulle vicende del suo tempo. Fu proprio in quegli anni, tra il 1705 e il 1707, che scambiò un’intensa corrispondenza con padre Giovanni Andrea Zuffi, priore della provincia lombarda, al quale Summantico presentò riflessioni riguardanti non solo le vicende dell’Ordine, ma anche informazioni e commenti sul contesto politico internazionale.
Trascorso il sessennio previsto per la carica di procuratore, nel 1711 venne eletto priore generale degli agostiniani, finché il 12 aprile 1717 fu scelto da papa Clemente XI come vescovo di San Severo. Pochi giorni dopo, il 25 aprile, venne ordinato vescovo dal cardinale Nicola Spinola nella chiesa di S. Agostino a Roma.
Nel ruolo di vescovo si impegnò nel risollevare le sorti dell’episcopio di San Severo e dell’episcopio di Civitate (oggi San Paolo di Civitate). Le prime azioni intraprese a questo proposito furono volte al miglioramento delle condizioni economiche del seminario e della mensa, ai quali garantì rendite annue attraverso l’acquisto di un comprensorio di case e la messa a frutto di molti fondi della mensa precedentemente abbandonati. Nel 1718 istituì a San Severo un Monte frumentario per la distribuzione del grano ai poveri e ai contadini maggiormente in difficoltà, a cui fu fornito un patrimonio iniziale di 255 tomoli di grano. Si impegnò nel riordino dell’archivio episcopale, ed esercitò il suo ufficio attraverso diverse visite pastorali, alla stesura di relationes, atti e costituzioni, grazie anche all’opera del canonico Tommaso de Vivis, suo più stretto collaboratore.
In qualità di vescovo Summantico si distinse per la sua attività sinodale. Nel corso del suo incarico convocò tre sinodi: il primo venne aperto il 30 ottobre 1720, il secondo venne convocato il 15 agosto del 1726, mentre del terzo non si sono conservate informazioni. I sinodi avevano come obiettivo il riordino degli istituti della diocesi di San Severo, il cui controllo si era rivelato particolarmente complesso a causa di preesistenti conflitti tra il clero locale e l’episcopio. Gli atti sinodali vennero pubblicati in entrambi i casi dalla tipografia arcivescovile di Benevento, rispettivamente nel 1721 e del 1728.
Nonostante i tentativi del vescovo, in ultimo con il sinodo dell’agosto 1726, permasero i conflitti con il clero ricettizio che rafforzava le proprie pretese autonomistiche, come d’altronde testimoniava lo stesso vescovo all’interno delle sue relationes. Summantico redasse cinque relationes di visite pastorali riportando lo stato della diocesi, nelle quali comunicava le sue difficoltà nella gestione del clero locale. Nel luglio 1733, nel corso di una visita richiamò formalmente all’ordine il clero di S. Nicola, che si opponeva alla prescrizione d’impegnarsi come mansionari della cattedrale, che egli nel 1729 aveva fissato nel numero di cinque.
Mantenne l’incarico di vescovo di San Severo sino alla sua morte, sopraggiunta il 21 dicembre 1735 in luogo imprecisato.
Città del Vaticano, Archivio apostolico Vaticano, Congr. Concilio, Relat. Dioec., Relationes S. Severi, 743.A; A. Summantico, Methodus visitationis generalis universi sancti ordinis fratrum eremitarum S. Augustini, hac tertia editione in contractiorem formam redacta, Romae 1711; Synodus dioecesana S. Severi ab illustrissimo et reverendissimo domino Fr. Adeodato S. … Anno Domini 1720, Beneventi 1721; Secunda synodus dioecesana S. Severi ab illustrissimo et reverendissimo domino Fr. Adeodato S. … celebrata… Anno Domini 1726, Beneventi 1728. V. D’Avino Cenni storici sulle chiese arcivescovili del Regno delle Due Sicilie, Napoli 1848, p. 604; G. Lanteri, Postrema saecula sex religionis Augustinianae in quibus breviter recensetur illustriores viri Augustinienses, Romae 1860, pp. 116, 195; Hierarchia Catholica medii et recentioris aevi, V, a cura di P. Ritzler - P. Sefrin, Patavii 1952, p. 355; G.L. Bruzzone, Echi di storia europea nella corrispondenza fra Diodato S. OSA, e Gio. Andrea Zuffi, OSA (1705-1707), in Analecta Augustiniana, 1991, vol. 54, pp. 143-206; M. Spedicato, Morfologia episcopale e “relationes ad limina” di San Severo nel XVIII secolo, in Atti del 10° convegno nazionale sulla preistoria-protostoria-storia della Daunia… 1988, a cura di A. Gravina, San Severo 1989, pp. 193-206; R. Pasquandrea, Il Monte Frumentario di S. Antonio Abate in San Severo, in Atti del 12° convegno nazionale sulla preistoria-protostoria-storia della Daunia… 1990, a cura di G. Clemente, San Severo 1991, pp. 235-249; P. Stella, Il giansenismo in Italia, I, I preludi tra Seicento e primo Settecento, Roma 2006, pp. 270 s.; R. Colapietra, La Daunia felice. Studi storici scelti, Foggia 2012, pp. 50-60.