Poetessa latina (sec. 1º a. C.), figlia di un Servio Sulpicio; appartenne al circolo di Messalla. È autrice, con tutta probabilità, di sei elegidia del Corpus Tibullianum, brevi bigliettini amorosi in cui canta una passione ardente per il suo amante. Gli amori di S. per un Cerinto sono poi cantati in cinque brevi elegie dello stesso Corpus Tibullianum, composte forse dallo stesso Cerinto.