SUIDA (Σουίδας)
È, questo, il nome che Eustazio per il primo e poi tutti concordemente fino ad oggi hanno dato all'autore di un famoso Lessico; ma si tratta di ellenizzazione (vocalismo tessalico) della forma barbara Suda, che è quella genuina, riferita dai codici e dal commentatore di Aristotele, Stefano (sec. XII), il più antico scrittore che citi l'opera (Comment. in Aristot. Gr., XXI, 2, p. 285, 18). Del resto, nulla sappiamo del compilatore di questo Lessico, il quale, composto quasi certamente intorno al 1000 d. C., non è soltanto grammaticale ed etimologico, ma di carattere generale, cioè contiene sia vocaboli con le loro spiegazioni, sia anche articoli biografici, geografici, storici, scientifici, letterarî, riferentisi a usi, costumi, culti, ai più diversi campi del sapere. È, insomma, un dizionario sui generis, che ha molti caratteri dell'enciclopedia, quale naturalmente poteva esser concepita nell'età bizantina.
L'opera, che è il più ampio lessico greco giunto a noi, constando di circa 30 mila voci, si apre con un breve elenco di 11 autori, che il compilatore avrebbe consultato; ma in realtà S. non vide direttamente questi scritti, sibbene si valse, soprattutto, di raccolte piuttosto recenti, e cioè: varî lessici, fra cui quello di Arpocrazione, gli Scolî a Omero, a Sofocle, ad Aristofane, a Erodoto, a Tucidide, a Gregorio Nazianzeno, la raccolta pseudo-diogenianea dei Proverbî; inoltre, per la parte storica, cronache bizantine e specialmente la raccolta di Costantino Porfirogenito; per la parte biografica, l'Onomatologo di Esichio Milesio (in epitome), le Vite dei Commediografi attici derivate da Ateneo, le Vite di Diogene Laerzio; e infine, per la parte filosofica, quest'ultima opera, i commentarî di Alessandro di Afrodisia e di Giovanni Filopono ad Aristotele, ecc. Parecchio S. aggiunse da letture proprie di scritti ancora esistenti all'età sua.
Il valore dell'opera è assai disuguale: più scarso nella parte lessicale, dove c'è ben poco d'interessante, e in quella storica, diventa, invece, notevole talvolta negli articoli riguardanti le scienze, la geografia, gli usi e costumi, e addirittura prezioso nelle voci di storia letteraria, dove ci vengono fornite innumerevoli notizie di autori e opere, altrimenti ignote. Per la vita e gli scritti di quasi tutti gli autori greci minori, talvolta anche di alcuni maggiori, S. è spesso il più importante o l'unico nostro informatore. Al contrario di altri compilatori, S. non si limitò a una piccola cerchia di scrittori e a determinati generi o età, ma volle comprendere tutti i generi e tutti i secoli, da Omero all'età sua. Purtroppo non ebbe a sufficienza né metodo né senso storico; cosicché, specialmente quando dovette riunire in un solo articolo le notizie che sullo stesso argomento trovava in diverse opere, oppure distinguere le notizie riferentisi a personaggi diversi dello stesso nome, cadde in gravi confusioni ed errori, che non sempre possiamo oggi distinguere e correggere. Gli articoli sono disposti in ordine alfabetico, ma secondo la pronunzia dell'età (κατ' ἀντιστοιχίαν); quindi le parole comincianti per αι sono registrate non nella lettera α, ma dopo δ; quelle per ει, η, ι si susseguono in quest'ordine fra ζ e ϑ; quelle per ω seguono ο e precedono π; quelle per οι seguono τ e precedono υ. Il medesimo ordine è seguito per le seconde e terze lettere delle parole; le doppie consonanti sono considerate come semplici.
Edizione critica di A. Adler, Lexicographi Graeci, I, Lipsia 1928 segg.
Bibl.: A. Daub, Studien zu den Biographika des Suidas, Friburgo 1882; G. Wentzel, Die griech. Übersetzung d. viri illustres des Hieronymus, in Texte u. Untersuchungen zur altchristl. Literatur, XIII, 3 (1895); C. de Boor, in Hermes, XXI (1886), p. i segg.; id., in Byzant. Zeitschrift, XXI (1912), p. 381 segg.; G. Kaibel, in Hermes, XXII (1887), p. 323 segg.; K. Rupprecht, Apostolis, Eudem und Suidas, in Philologus, Suppl. XV, i, Lipsia 1922; P. Maas, in Byzant. Zeitschrift, XXXII (1932), p. i. Fondamentali sono ancora le 4 commentationes nel vol. I dell'edizione Bernhardy (Halle 1834); ottime le sintetiche trattazioni di K. Krumbacher, Byzant. Liter., 2ª ed., p. 562 segg., e di A. Adler, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., s. 2ª IV, col. 675 segg.