ṢUFRITI
. In arabo ṣufriyyah (al sing. ṣufrī; etimologia incerta), setta degli eretici musulmani khārigiti (v.), la quale dalla Mesopotamia, come parte di quella sorella degl'ibāḍiti (v.), nel primo trentennio del sec. VIII si trasferì nel Marocco, dove, attirate a sé molte popolazioni berbere, le spinse a sanguinosissime rivolte contro l'elemento arabo, durate dal 740 al 771, che si estesero fino alla Tripolitania e durante le quali fu occupata persino al-Qairawān (139 eg., 756-757). Fondarono nel sud-est marocchino la poi celebre città di Sigilmāsah (140 eg., 757-758) nelle oasi di Tāfīlālt, che fecero capitale del loro stato e dove regnò la dinastia ṣufrita dei Midrāriti (alcuni dei cui membri tuttavia furono ibāḍiti) negli anni 155-366 eg. (771/2-976/7). Con la caduta definitiva della dinastia sotto i colpi dei Fāṭimiti si perde ogni traccia dei ṣufriti.
Bibl.: E. Mercier, Histoire de l'Afrique septentrionale, Parigi 1888, voll. 3. Per le origini dei ṣufriti nella Mesopotamia: G. Levi Della Vida, al-Ṣafrīya, in Encycl. de l'Islā, ed. franc., IV, 1927, pp. 521-23.