sufismo
Termine derivato dall’ar. sufi, indicante chi pratica il tasawwuf, nozione che designa nell’islam l’equivalente della dottrina e della pratica mistica e ascetica del cristianesimo, in aggiunta a tratti specifici o riconducibili all’influsso delle religioni orientali. L’etimologia di sufi si fa generalmente risalire al saio di lana grezza (suf) indossato dai primi anacoreti musulmani. Il s. si sviluppò, dal sec. 8°, soprattutto all’interno di quello che sarebbe divenuto il sunnismo, come corrente spirituale separata e spesso poco tollerata e perseguitata. Fu solo dal sec. 11°, con la sintesi operata da al-Ghazali, che iniziò l’integrazione del s. alla dottrina ufficiale. Soprattutto dal sec. 13°, la crisi del mondo islamico classico e l’islamizzazione di nuovi territori, in Africa e in Asia, facilitarono la nascita e la diffusione di nuove sette mistiche, in ar. , ciascuna risalente a un santo fondatore. Il s. è oggi la forma di devozione prevalente nell’islam sunnita, i cui fedeli aderiscono in gran parte anche all’una o all’altra delle confraternite presenti in ciascun Paese. La sua accettazione non è stata tuttavia totale e ancora oggi lo hanbalismo e il combattono il s., avversato anche dal .
Nonostante l’islam sia penetrato in India già a partire dall’8° sec., fu la predicazione dei maestri sufi nel 12° e 13° sec. a dare notevole impulso alla sua diffusione, in quanto essa non solo si avvicinò alla corrente devozionale popolare indù (bhakti), ma beneficiò anche di un peculiare supporto da parte dei sovrani musulmani. Il s. in India si sviluppò attraverso varie fasi: i primi mistici erano musulmani ortodossi sia nei dogmi che nella pratica; in un secondo periodo i sufi, pur non abbandonando il loro ideale ascetico, si focalizzarono sempre di più sulla gnosi. In questa metamorfosi ebbero un ruolo primario il neo-platonismo, le dottrine parsi, indiane e buddhiste e anche il misticismo speculativo cristiano. Gli ordini sufi più importanti in India furono quello della Chishtiya, della Naqshbandiya, della Qadiriya e della Suhrawardiya.