SUEZ (A. T., 88-89 e 115)
Città dell'Egitto con 45.440 ab. di cui 5700 Europei, posta all'estremo settentrionale del golfo omonimo, col quale si termina il Mar Rosso, tra l'Egitto e la Penisola del Sinai. Suez non era che una povera borgata, quando la costruzione del canale (v.) che da essa prende il nome venne a darle rinomanza nonché un certo grado di prosperità. Nonostante le importanti opere portuarie: bacino di Porto Tewfik all'estremo del canale, protetto da un molo, bacino di Port Ibrahim capace di ricevere 50 navi, collegato alla città da una diga percorsa dalla ferrovia, e lunga 2 km., ecc., e malgrado la linea ferroviaria che la collega con Ismailia, quivi diramandosi verso il Cairo (km. 239) e verso Porto Said (km. 159), la città non ha assunto quello sviluppo commerciale che si sarebbe potuto attendere e che invece compete a Porto Said. Il bazar e la città araba, pur con le sue sette moschee, è insignificante; la città europea sviluppatasi attorno alla Via Colmar, che è l'arteria principale, non ha nulla di molto interessante: da segnalare il palazzo del governo, le chiese cattolica, greca e anglicana, l'ospedale francese. All'estremo settentrionale dell'Avenue Hélène è il monumento eretto nel 1872 da F. de Lesseps al luogotenente Waghorn, ideatore del servizio postale fra l'Inghilterra e l'India attraverso l'Egitto; al capo opposto si eleva un monumento agl'Indiani caduti in Egitto e in Palestina durante la guerra mondiale. Un piccolo rilievo di macerie a N. della città, detto dagli arabi Kom el-Kozum, pare corrisponda al punto dove si trovava l'antico centro faraonico di Kozum, sostituito in epoca tolemaica dalla fortezza di Klysma: oggi, non lontano dalla stazione e dai magazzini dell'amministrazione, vi sorge una palazzina reale, donde si gode una magnifica vista sul golfo, dagli spalti del Gebel Ataka, a ponente, ai rilievi del Gebel er-Raha a oriente, lo sguardo spingendosi, a quanto si dice, nelle giornate eccezionalmente chiare, fino alla cupola conica del Gebel Kātherīn e del Sinai. Sulla riva orientale del golfo, a 12 km. dalla città, è la cosiddetta fontana di Mosè, piccola oasi di 1 km. dì circonferenza, in mezzo alle sabbie desertiche e litorali, dove una tradizione porrebbe il celebre passaggio del Mar Rosso durante l'esodo.