sudsudanese
s. m. e f. e agg. Chi o che è nato, vive o proviene dal Sud-Sudan.
• Athor, Tang, Gadet, sono un po’ signori della guerra, un po’ affaristi; stanno ora col governo, ora con le proprie truppe ribelli; il primo è tornato ad autorizzare massacri dopo aver perso le elezioni a governatore nello stato di Jonglei; gli altri due sono entrambi a libro paga della multinazionale americana Jarch, cui fanno da consulenti (insieme al vice capo di stato maggiore dell’esercito governativo, Paolino Matip, e a suo figlio Gabriel, che ha dato in concessione alla Jarch 400mila ettari di terra coltivabile). Tale è la desolante natura della politica sudsudanese. (Pietro Veronese, Repubblica, 22 giugno 2011, p. 53, Politica estera) • In molti ‒ soprattutto tra i religiosi, una presenza capillare e ormai storica nel Paese ‒ hanno già annunciato di voler rimanere. Tutti, sudsudanesi e non, nella speranza che l’incubo della guerra civile non si trasformi nuovamente in realtà. (Gabriela Jacomella, Corriere della sera, 21 dicembre 2013, p. 15, Esteri) • la crisi sudsudanese, che in queste ore si sta manifestando con il suo carico indicibile di violenza e di miserie umane e spirituali, è sintomatica della complessità di uno scenario che può essere giudicato solo e unicamente da chi ha il coraggio di denunciare l’inganno con sano realismo. [...] Ma forse sarebbe anche opportuno chiedersi se l’agognata indipendenza sia stata preparata e voluta dalle grandi potenze (Stati Uniti e Cina in particolare) in funzione del popolo sudsudanese o se invece l’unica preoccupazione sia stata quella di affermare il business degli idrocarburi. (Giulio Albanese, Avvenire, 12 luglio 2016, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal nome proprio Sud Sudan con l’aggiunta del suffisso -ese.
- Già attestato nella Repubblica del 25 aprile 1995, p. 18, nella variante grafica sud-sudanese.