SUBSELLIO (subsellium, βάθρον)
Era lo scanno per sedere, a quattro piedi, di forma allungata. Si trova nelle case, nelle botteghe, nelle officine, nelle scuole, nel teatro - dove in un caso è ricordato il subselliarium (Corpus Inscr. Lat., I, 1341) - nelle vendite all'incanto, nelle assemblee, nei tribunali e infine nel Senato (Cic., Catilin., I, 16). Il subsellio ricorre più di una volta nella pittura pompeiana, e nel Museo di Napoli ne esiste qualche esemplare in bronzo. È noto che anche gli antichi annettevano allo stare seduti un significato di distinzione rispetto allo stare in piedi. Tenendo presente ciò, si spiega facilmente come il sedile assumesse significato onorifico e politico (si ricordi l'honor bisellii). Il subsellio diventò insegna dell'autorità tribunicia e perciò anche gl'imperatori, in quanto detenevano quell'autorità, prendevano posto sul subsellio. Dalla diffusione e della funzione del subsellio nella vita pubblica e nella privata sono derivate alcune espressioni proverbiali. Così, per es., la consuetudine dei giudici di sedere sul subsellio diede origine all'espressione versatus in utrisque subselliis. Dalla consuetudine di non ammettere i parassiti sui letti tricliniari, ma di farli mangiare seduti derivò l'espressione vir imi subsellii, che voleva dire "uomo da nulla".
Bibl.: V. Chapot, in Daremberg e Saglio, Dict. des antiq., IV, p. 1551 seg.; Hug, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV A, col. 502 segg.