subaracnoideo
Che si riferisce allo spazio compreso tra le due meningi aracnoidea e pia madre, attraversato da numerose trabecole fibrose e contenente il liquor. Anestesia s., ➔ anestesia.
Sanguinamento che avviene attorno alla superficie di tutto il cervello (compresa quindi la base) a causa di una rottura di un vaso sanguigno in un punto di minore resistenza (aneurisma o malformazione artero-venosa). Dopo un’emorragia s. si ha sempre un vasospasmo delle arterie, che determina una riduzione dell’afflusso di sangue al cervello ed eventualmente ictus. L’evento emorragico s. si presenta spesso all’improvviso, senza nessun sintomo premonitore; talora i prodromi sono presenti ma sfumati e aspecifici (cefalea, parestesie, diplopia, disartria). L’emorragia s. avviene comunemente fra i 35 e i 65 anni, solitamente per un aneurisma congenito alla base cerebrale, che si può rompere per crisi di ipertensione arteriosa o per eccessiva dilatazione. La diagnosi è attraverso la TAC cerebrale (o per puntura lombare, che mostra sangue misto al liquor). La precisa localizzazione si evidenzia con l’angiografia cerebrale. La terapia è neurochirurgica, con intervento precoce che previene il verificarsi di una recidiva emorragica, favorisce la pulizia della zona dell’emorragia, consente un trattamento più attivo del vasospasmo che comunque si presenta. La prognosi, se l’emorragia è massiva, è grave: il paziente può morire immediatamente o dopo poco tempo. Quando le emorragie sono minori, il paziente può recuperare la coscienza ma può residuare qualche danno cerebrale che può dare esiti diversi: emiplegia, afasia ecc. Circa un terzo dei casi recupera il pieno benessere.