STYMPHALE (Στύμϕαλος; Στύμϕηλος; Stymphalus; Stymphalum)
Città in Arcadia, alle pendici del Cillene, fondata dal mitico Stymphalos, figlio di Eletos e nipote di Arcas. Il nome ci è noto già da Omero (Il., ii, 608), e l'impresa che Ercole compì a S. è celebrata da Pindaro (Ol., vi, 169). Il semidio avrebbe liberato S. dagli uccelli favolosi, con becchi e artigli di bronzo, che uccidevano gli uomini. Di fatto, la mitica impresa di Ercole è da connettere con le prime opere di drenaggio e canalizzazione che posero fine ai miasmi che esalavano dal lago paludoso che ristagnava nella pianura di Stymphale. Ma, una vera e propria opera di bonifica si ebbe soltanto con la costruzione dell'acquedotto di Corinto, edificato sotto Adriano, che contribuì alla sistemazione idrica della zona di Stymphale.
La città fu spesso alleata di Argo, e con la sua importante posizione dominava le strade per Fliunte, Sicione, Corinto e Argo. Non molto sappiamo delle più antiche epoche storiche; nel IV sec. fece parte della lega arcadica; nel 315 fu presa da Apollonide, generale di Lisandro. Nel II sec. d. C., sotto la dominazione romana, lo stanziamento di S. venne spostato verso il limite meridionale del lago, nel territorio di Argo.
I resti archeologici della città più antica sono stati rinvenuti poco a S dell'odierno villaggio di Chionia. L'acropoli era costruita sul promontorio roccioso di una collina che si avanzava nella pianura. Tracce particolarmente ben conservate delle mure si notano oggi a S e ad O dell'acropoli; la tecnica muraria è grezza con tendenza al poligonale e la cinta può essere datata al V sec. a. C. È stato identificato il sito del tempio di Atena Poliàs, e quello di un tempio prostilo tetrastilo, di m 16,40 × 7,40, dedicato ad una divinità ignota; due altri tempietti a pianta quadrangolare, costruiti in tufo, sono stati rinvenuti non lungi da quelli ora descritti. S. aveva un ginnasio (detto anche palestra) di m 30,20 × 33,25 costruito ad O del sito dell'agorà; l'edificio presentava al centro una grande corte quadrata ed è probabile che lungo i lati N-E, S-E e S-O avesse dei portici; benché questi si presentino in pianta molto profondi, è probabile che con l'impiego di sostegni centrali siano stati in origine coperti. La cronologia dell'edificio è ignota. Una bella fontana pubblica, con scala di accesso alla presa d'acqua, e quattro bocche di deflusso, arricchiva il patrimonio monumentale di Stymphale. Oltre a quelli descritti, sono stati identificati alcuni altri edifici: una thòlos, molti bomòi, un'exedra ed una stoà. Resti archeologici di notevole interesse sono stati rinvenuti nel territorio archeologico di S.; tra i più importanti, segnaliamo: una tomba ad O del villaggetto di Chionia e una torre di guardia ad O del centro di Kastania.
Bibl.: D. Levi, in Enc. It., XXXII, 1936, p. 740; Bölte, in Pauly-Wissowa, IV A, 1931, col. 436 ss.; A. K. Orlandos, in Πρακτικα, 1924 ss.; H. Lettermann-F. Hiller von Gärtringen, in Ath. Mitt., XL, 1915, p. 71 ss.; R. L. Scranton, Greek Walls, Cambridge 1941, p. 166; J. Delorme, Gymnasion, Parigi 1960, pp. 235-237; 374 ss., passim, tav. XXXV, fig. 59; M. Mitsos, in Rev. Ét. Gr., LIX-LX, 1946-47, p. 149 ss.; S. Accame, in Riv. Fil. Istr. Class., XXVI, 1949, p. 217. Per la monetazione: B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, pp. 418; 453; Jahrbuch d. Bernischen Hist. Museum, XXXIV, 1954 (1955), p. 33, tav. I.