STUART
. Famiglia scozzese d'antica stirpe, famosa per i sovrani di Scozia e d'Inghilterra che ne sono usciti, e per aver rappresentato il principio cattolico nella storia dinastica d'Inghilterra. Secondo la tradizione, la famiglia S. non sarebbe infatti che un ramo dell'antica schiatta anglo-normanna dei Fitz-Alan, stabilitasi in Scozia. Il nome S. deriva dalla carica, ereditaria nel ramo stesso, di maggiordomo (Steward), conferita a un membro della famiglia fin dal sec. XII. Un Gualtiero S. sposò verso il 1315 Marjorie, figlia del re di Scozia Roberto I della famiglia dei Bruce. Quando il figlio di Roberto, David II, venne a morte nel 1370 senza eredi maschi, gli successe, secondo la legge successoria della casa regnante, che prevedeva il caso dello spegnersi della linea maschile, il figlio di Gualtiero S., Roberto II di Scozia, il fondatore della dinastia, al quale successero in linea diretta Roberto III, Giacomo I e Maria. Il figlio di questa e del suo secondo marito, Darnley, proveniente da un ramo secondario della famiglia, conosciuto sotto il nome dei conti di Lennox, e poi dei duchi di Richmond e Lennox (1623), fu Giacomo VI di Scozia e I d'Inghilterra, che portò la corona inglese nella dinastia (1603). I conti di Lennox infatti avevano diritto alla corona inglese attraverso il matrimonio di Matteo S. conte di Lennox con Margherita Douglas, figlia di Enrico VII. A Giacomo, che aveva introdotto in Inghilterra il sistema dispotico di governo, tradizionale nella famiglia per le sue continue lotte con i feudatarî scozzesi, succedette Carlo I; con i suoi figli Carlo II e Giacomo II la linea maschile cessò di regnare in Inghilterra, dopo la cacciata di Giacomo II (1688). La famiglia ebbe ancora due sovrane, Maria, figlia di Guglielmo II e sposa di Guglielmo d'Orange, e Anna. Ma la famiglia non cessò di elevare rivendicazioni al trono, ad opera del pretendente Giacomo Edoardo, figlio di secondo letto di Giacomo II, e morto nel 1766, e del figlio di questo, Carlo Edoardo, che, dopo il fallimento del suo tentativo di ritornare in Scozia (battaglia di Culloden, 1746), visse in Italia, dove morì a Roma nel 1788, facendosi chiamare conte d'Albany. La linea maschile del ramo principale termina con Enrico Benedetto S., cardinale di York, morto a Frascati, 1807, che dopo la rivoluzione francese riceveva una pensione dal governo inglese e che aveva ceduto prima di morire i suoi diritti a Carlo Emanuele IV di Savoia, per testamento. Giorgio IV gli fece erigere un monumento in S. Pietro, opera del Canova (la casa Hannoveriana vanta discendenza dalla famiglia S. attraverso Elisabetta figlia di Giacomo I e ava di Giorgio I). Il governo inglese acquistò le carte del cardinale e le fece pubblicare (Stuart Papers, Londra 1847).
Le famiglie dei duchi di Bucleuch e Queensberry, Fitzroy-Grafton, Saint Albans, Richmond e Lennox, discendono da figli illegittimi di Carlo II. I duchi di Fitz-James discendono invece da un figlio illegittimo di Giacomo II, il duca di Berwick.
Bibl.: M. Kennedy, Chronological, genealogical and hist. diss. of the royal family of S., Parigi 1705; M. Noble, Historical genealogy of the Royal House of Stewart, from Robert II to James VI, Londra 1795; R. Vaughan, Memorials of the S. Dynasty, Londra 1831; F. W. Head, The fallen Stuarts (1660-1760), Londra 1901; S. Cowan, The Royal House of Stuarts from its origins to the accession of the House of Hanover, Londra 1908, voll. 2; F. T. Henderson, The Royal Stewarts from James I of Scotland to Cardinal York, Londra 1914; G. R. Francis, Scotland's Royal line: the tragic House of Stuart, with a personal biography of Prince Charles Edward, Londra 1928.