DAVIS, Stuart
Pittore americano, nato a Philadelphia il 7 dicembre 1894, morto a New York il 24 giugno 1964. Fin da giovanissimo conobbe molti artisti (E. Stumm, G. Luks, R. Henri, J. Sloan) che collaboravano al periodico Philadelphia Press, di cui il padre era direttore artistico. Nel 1910 cominciò a studiare pittura con R. Henri, guida e portavoce dei nuovi realisti. Ma nel 1913 l'Armory Show e poi le mostre di Picasso, Braque, Brancusi, tenute alla galleria 292 di Stieglitz, provocarono in lui una fortissima impressione e furono decisive per una scelta di linguaggio che, se pure fondato sulle espressioni dell'avanguardia europea, dal fauvismo al cubismo, al futurismo, al dadaismo, innestandosi in un mondo di immagini e di ritmi tipicamente americani, risulta altamente originale ed espressivo.
Con la sua opera, dai primi esperimenti ispirati ai collages cubisti (Lucky Strike, 1921, Whitney Museum, New York), ai murali degli anni Trenta, alle realizzazioni del dopoguerra (Rapt at Rappaport's, 1952, Hirshhorn Museum, Washington; The Paris Bit, 1959, Whitney Museum, New York), il D. rappresenta forse l'unico nesso di continuità tra la prima avanguardia e le più recenti espressioni artistiche americane.
Vedi tav. f. t.
Bibl.: E. C. Goossen, S. Davis, New York 1959; R. Blesh, S. Davis, ivi 1960; Catalogo della Stuart Davis Memorial Exhibition, Washington 1965.