STRICKER (der Strickäre)
"Poeta vagante" tedesco, di famiglia borghese della Franconia, ma vissuto a lungo in Austria intorno alla metà del sec. XIII.
Egli compose, sul modello del Rolandslied del Prete Corrado, un poema su Carlomagno, e coltivò, alla maniera del Hartmann, il romanzo arturiano con una storia di Daniele dalla valle fiorita, in cui, con elementi di sua invenzione frammisti a motivi tradizionali, elaborò, citando come sua fonte Alberico da Besançon, più che un romanzo d'amore di tipo bretone, una trama fiabesca, nel cui tono riecheggia lo stile dell'epica popolare. Ma il campo nel quale lo Stricker eccelle è quello della poesia didascalica e burlesca, in cui produsse un gran numero di composizioni che si potrebbero chiamare "sermoni", e sono dissertazioni satirico-morali, per lo più lamenti sulla decadenza della vita cortigiana e dei puri ideali della cavalleria. Un'altra forma è quella dal poeta stesso chiamata bîspel (Beispiel) che significa etimologicamente parabola, in cui a un quadretto della vita umana o della favola animalesca segue una talvolta lunga disquisizione dottrinale. Più felice che in ogni altro genere lo Stricker si dimostrò nei cosiddetti Schwänke. Un intero ciclo di tali facezie costituiscono il poema intitolato il Prete Amis, dove lo S. narra gli scherzi e le beffe di questo tipo di scaltro ecclesiastico, che può riguardarsi come uno dei progenitori del popolarissimo Till Eulenspiegel.
Bibl.: H. Lambel, Erzählungen und Schwänke des 13. Jahrh., 2ª ed., Lipsia 1883; L. Jensen, Über den Stricker als Bîspel-Dichter, Marburgo 1885; A. Blumenfeldt, Die echten Tier- und Pflanzenfabeln des S.s, Berlino 1916.