STRESA Borromeo (A. T., 20-21)
Centro abitato della provincia di Novara (Piemonte), a 200 m. s. m., sulla sponda occidentale del Lago Maggiore. Contava 2537 ab. nel 1931 e deve la sua importanza principalmente al fattore turistico. Allinea i suoi alberghi, le ville, i giardini sulla via Napoleonica, beneficata dalla ferrovia del Sempione che la collega da una parte con Arona (km. 18), dall'altra con Domodossola (km. 39), e che le permette di usufruire d'importantissimi treni internazionali (Simplon Orient Express). Servizî regolari di navigazione lacustre la uniscono con tutti i principali centri rivieraschi; una linea automobilistica porta a Borgomanero; una ferrovia a scartamento ridotto e parzialmente a dentiera, aperta nel 1911, unisce la riva del lago con la vetta del Mottarone. Il comune è stato ampliato con l'aggregazione (1927-1928) dei ex-comuni di Chignolo Verbano, Brisino e Magognino: la sua superficie è di kmq. 51,45, di cui 16,84 di superficie agraria e forestale. Dalla sponda del lago il territorio sale, con pendici intensamente interessate dal morenico, sino alla vetta del Mottarone (m. 1491). La popolazione complessiva è salita da 3086 individui nel 1871 a 4539 nel 1931, distribuita oltre che nel centro capoluogo (in fortissimo aumento), anche in numerose frazioni. Sono comprese entro i limiti amministrativi le Isole Borromee: l'Isola Superiore o dei Pescatori (m. 300 × 100) alberga un pittoresco villaggio di pescatori; l'Isola Bella (m. 320 × 180) e l'Isola Madre (m. 330 × 220) sono celebri per i magnifici palazzi e i sontuosi giardini, ricchi di piante rare, di proprietà dei principi Borromeo.
V. anche italia, XIX, tav. CXXXI.
Monumenti. - La cittadina ha carattere tutto moderno. Sul piazzale, il monumento bronzeo a Umberto I, di Pietro Canonica. Notevoli ville: ex-Ducale, del 1770; Rosmini; Ellis. Nella chiesa del Crocifisso, tomba di Antonio Rosmini, opera di Vincenzo Vela (1859). Di fronte, Isola Bella, la più importante isola del lago, con chiesetta e casette caratteristiche presso il palazzo Borromeo.
Questo magnifico edificio, alla cui costruzione furono chiamati i migliori architetti del tempo, fu iniziato circa il 1630 dal conte Carlo (III) Borromeo. Ideatore della fabbrica e del meraviglioso giardino fu A. Crivelli, a cui seguirono il Richino, il Castelli, il Fontana e altri, mentre gli scultori Simonetta e Resnati popolavano la villa di statue. Il palazzo è ricco di opere d'arte, di arazzi, e particolarmente di quadri, fra i quali ricordiamo opere del Bramantino, Bergognone, Boltraffio, Butinone, Gaudenzio Ferrari, Giampietrino, Macrino d'Alba, Paris Bordone, Paolo Veronese, Daniele Crespi, ecc. La cappella contiene tre monumenti funerarî di grande importanza: due, dei conti Giovanni e Camillo Borromeo, di Giovanni Antonio Amadeo; il terzo, della famiglia Birago, frammentario, scolpito da Agostino Busti detto il Bambaia (1522). Furono qui trasportati nel 1796: dalla chiesa di S. Pietro in Gessate quello di Camillo, gli altri due dalla soppressa chiesa di S. Francesco Grande in Milano. Il giardino a terrazze sul lago è uno dei più notevoli del Seicento.
La conferenza di Stresa. - Ebbe luogo dall'11 al 14 aprile 1935; e vi parteciparono per l'Italia il Capo del governo e ministro degli Affari esteri, Benito Mussolini, per la Francia il presidente del consiglio P.-È. Flandin e il ministro degli Affari esteri, P. Laval, e per l'Inghilterra il primo ministro R. MacDonald e il ministro degli Affari esteri J. Simon. Nelle varie sedute, tenutesi sotto la presidenza del Capo del governo italiano, vennero discussi i più importanti problemi internazionali del momento: particolarmente, la situazione creata dal riarmo della Germania (decisione del governo tedesco del 16 marzo 1935), la situazione danubiana e specialmente austriaca, la situazione nell'Europa Orientale, la questione del patto aereo per l'Europa occidentale, il problema degli armamenti. Il comunicato conclusivo, diramato il 14 aprile, dichiarava precisamente l'accordo delle tre grandi potenze sulle suddette questioni; e si parlò allora di un "fronte di Stresa" a garanzia della pace europea, sulla base dell'intima collaborazione italo-franco-inglese. Ma gli avvenimenti che seguirono (conflitto italo-etiopico e atteggiamento assunto nei riguardi dell'Italia dall'Inghilterra e dalla Francia) determinarono ben presto lo sfaldamento di tale "fronte".
Bibl.: Ville e giardini d'Italia, Milano s. a., p. 249 segg.; V. De Vit, Il lago Maggiore, Stresa e le isole Borromee, Prato 1875; D. Santambrogio, I sarcofagi Borromeo e il monumento dei Birago all'Isola Bella, Milano 1897; L. Dami, Il giardino italiano, ivi 1924.