STREPSITTERI (lat. scient. Strepsiptera)
Ordine d'Insetti terrestri molto piccoli, endoparassiti, caratterizzati dal profondo dimorfismo sessuale, il cui primo rappresentante, Xenos vesparum, parassita delle comuni vespe del genere Polistes, fu descritto nel 1793 da P. Rossi.
I maschi sono pressoché normali, con testa bene distinta e fornita di antenne ramificate, di grandi occhi sporgenti e di un apparato boccale del tipo masticatore ma quasi atrofico. Nel torace, provvisto di 6 zampe, è molto sviluppato il terzo segmento, che porta 2 grandi ali membranose piegabili a ventaglio; le ali mesotoraciche si presentano invece come due brevi appendici clavate. L'addome è privo di cerci. Di femmine vi sono quelle più primitive, dei Mengeidi, fornite di antenne, di occhi e di zampe, e a corpo normalmente segmentato; e quelle di tutte le altre famiglie conosciute dell'ordine (Stilopidi, Alictofagidi e Elenchidi) estremamente involute, aventi capo e torace fusi in un unico pezzo (cefalotorace), prive di antenne, di occhi, di ali, di zampe e con l'apparato boccale atrofico; l'addome è grande e allungato, non nettamente segmentato, senza apertura anale e con alcune invaginazioni cuticolari funzionanti da aperture genitali disposte ventralmente e segmentalmente; esse sono indipendenti dagli organi genitali che d'altronde si disintegrano lasciando in libertà le uova, le quali infarciscono tutto il corpo. Queste femmine sacciformi, sempre incuneate nel corpo dell'ospite, sono assolutamente immobili e trattengono la spoglia pupale e l'esuvia dell'ultimo stato larvale, che le avvolge come in una camicia, presentando un'unica apertura ventrale in corrispondenza al cefalotorace; in tale apertura viene a finire una sorta di canale dovuto a un sollevamento della spoglia larvale, che decorre ventralmente nella zona di sbocco delle aperture genitali sopra ricordate. I maschi, compiuta la metamorfosi, sono liberi e vivacissimi, ma vivono solo poche ore; vanno in cerca delle femmine infossate nel relativo ospite e sporgenti col cefalotorace di tra i segmenti addominali di questo, e le fecondano attraverso all'apertura anteriore dell'involucro. Quando le larve esapode e triunguliniformi nascono nell'interno del corpo materno seguono la via inversa per uscire all'aperto. Trovato in vario modo un nuovo ospite, esse vi penetrano, si trasformano in larve apode e solo a maturità escono a sporgere dal corpo della vittima per compiere le metamorfosi. In Europa le vittime degli Strepsitteri si ascrivono agl'Imenotteri Aculeati (Vespoidei, Sfecoidei e Apoidei) e agli Emitteri Omotteri Auchenorinchi; nei tropici se ne trovano inoltre fra gli Ortotteri, gli Emitteri Eterotteri e le Formiche.
La presenza di uno o più parassiti provoca negli ospiti (che da uno dei generi, Stylops, sono detti "stilopizzati") dei fenomeni che sono stati interpretati quali casi d'intersessualità (v.), e che si manifestano in grado assai vario, generalmente con una modificazione dei caratteri proprî al sesso dell'individuo parassitato e con una maggiore o minore alterazione degli organi genitali e della loro funzione, particolarmente per quanto riguarda le gonadi femminili. Le modificazioni morfologiche hanno fatto persino attribuire a specie differenti certi Imenotteri Apoidei stilopizzati.