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STRATOS

di N. Bonacasa - Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)
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STRATOS (Στράτος; Stratos)

N. Bonacasa

Città in Acarnania, corrispondente all'odierno villaggio di Surovigli, tra Agrinion ed Amphilochia; antica capitale della regione, fondata sulla sponda destra dell'Achebo.

Il nome, in forma maschile e femminile, e la storia di S. ci sono noti attraverso le fonti scritte (Strab., x, 450; Ptol., v, 13, 10; 14, 1; 96, 3). Durante la guerra del Peloponneso fu alleata di Atene; nel 429 venne attaccata dagli Ambracioti. Nel 314 Cassandro portò a compimento il sinecismo tra S., Sauria e Agrinion. Nel 270, morto Pirro, fu assegnata all'Etolia. Antioco vi si rinchiuse nel 191 e, in seguito, anche Nicandro, combattendo contro Roma. Nel 167 fu compresa nella provincia romana.

Le rovine di S., incluse dentro una vastissima cinta, che abbraccia anche l'odierno villaggio di Surovigli, si estendono su tre colline. Le mura, difese da numerosi speroni e da molte torri perfettamente conservate, dovrebbero essere anteriori al 429 a. c.; la loro tecnica, invece, pseudo-isodomica, trapezoidale, è caratteristica del IV secolo. In effetti, poiché il lato occidentale della cinta comprende, tra due bracci di mura, il tempio di Zeus, è più probabile che la datazione dell'intera cinta sia da abbassare al 314 a. C., all'epoca del sinecismo dell'Acarnania. Particolarità notevole è un diatèichisma, un muro mediano longitudinale, con direzione N-S, che taglia approssimativamente a metà l'area compresa nel circuito delle mura: la soluzione è da connettere con l'eventualità di un attacco e la conseguente concentrazione della difesa. A S, nella cinta, si apre la Porta Grande, difesa da poderosi contrafforti. A N del perimetro delle mura, difesa da un circuito proprio, collegato con la cinta della città, è l'acropoli.

Il teatro, del IV sec. a. C., è addossato ad una collina che sorge a oriente del villaggio di Surovigli.

È probabile che la città avesse un ginnasio: un epigramma del II sec. a. C. (I. G.2, ix, 1, 24, 408) ricorda, infatti, la carica di ginnasiarca.

Anch'essa databile al IV sec. a. C. è l'agorà, situata a S-O del villaggio di Surovigli. Sembra che l'intero lato occidentale della costruzione, col suo portico, gravasse su una fila di ambienti scavati sotto il livello del suolo (particolarità struttiva certamente ellenistica).

Il tempio di Zeus, da assegnare al IV sec. a. C., come suggerisce la sua connessione con il muro di cinta, è stato edificato sulla collina occidentale. E un periptero che misura m 16,57 × 32,42; presenta l'accostamento di diversi ordini: dorico nella peristasi; ionico nell'architrave; corinzio all'interno.

Bibl.: A. K. Orlandos, in Arch. Delt., VIII, 1923, p. i ss.; Ch. Picard-F. Courby, Recherches archéologiques à Stratos d'Acarnanie, Parigi 1924, specie p. 71 ss.; 91 ss.; W. Zschietzschmann, in Pauly-Wissowa, IV A, 1931, c. 331 ss.; P. E. Arias, Il teatro greco fuori di Atene, Firenze 1934, p. 46; D. Levi, in Enc. It., XXXII, 1936, p. 874; R. L. Scranton, Greek Walls, Cambridge 1941, pp. 94 ss.; 174; W. B. Dinsmoor, The Architecture of the Ancient Greece, Londra 1950, pp. 169; 220; 339; R. Martin, Recherches sur l'agorà grecque, Parigi 1951, pp. 451; 485; id., L'urbanisme dans la Grèce antique, Parigi 1955, pp. 37; 194-195, fig. 36; A. Neppi Modona, Gli edifici teatrali greci e romani, Firenze 1961, p. 44; G. Roux, L'architecture de l'Argolide aux IVe et IIIe siècle avant J. C., Parigi 1961, pp. 173; 177-178; 353-356. Monete: B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, pp. 331; 406.

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