STRALSUNDA (ted. Stralsund; A. T., 53-54-55)
Città della Pomerania posta sulle rive del Baltico di contro all'isola di Rügen, dalla quale è separata da un braccio di mare, largo in questo punto 2,5 km., che le ha dato il nome (Strelasund). Essa è sorta su una doppia collina d'origine morenica, circondata completamente dalle acque (a E. e a N. Strelasund; a O. Knieper Teich; a S. Frankenteich), in modo da costituire un'isoletta triangolare; nel luogo gli Slavi avevano un centro fortificato, ma al principio del secolo XIII (1209) i coloni tedeschi venuti dalla Bassa Germania vi si sovrapposero fondando a N. la Altstadt e a S. la Neustadt, cui si aggiunse verso SE. la Frankenvorstadt. Con Lubecca e Danzica Stralsunda è stata una delle più fiorenti città della Hansa e a questo periodo risalgono i suoi principali monumenti (v. sotto), specie quelli sorti attorno all'Alter Markt. Altri edifici ricordano pure la dominazione svedese. Stralsunda è stata anche un'importante fortezza, finché sul luogo delle fortificazioni (trasferite nella vicina isola Dänholm) sono stati creati (1872) dei bei giardini. Ora la sua importanza commerciale è scarsa, salvo per il transito verso Rügen e la Svezia. Anche l'industria è piuttosto limitata (fonderie, fabbriche di macchine agricole, di carte da giuoco e di birra, stabilimenti per la conservazione del pesce). Al di là delle dighe che la uniscono alla terraferma sono sorti alcuni sobborghi (a NO. Knieper Vorstadt; a O. Triebseer Vorstadt). Gli abitanti erano, nel 1933, 43.635 (di cui un migliaio cattolici).
La città, popolata da Tedeschi nel sec. XII, fu nel Medioevo un importante centro commerciale, membro della lega anseatica. La sua importanza economica diminuì invece nell'età moderna. Disputata fra Svezia e Brandeburgo, nel 1648 fu assegnata alla prima, nel 1678 fu presa dal principe elettore di Brandeburgo, che da allora la tenne, salvo una breve interruzione nel periodo della guerra nordica (1715-20). Nel 1814 fu attribuita alla Danimarca; ma nel 1815 tornò alla Prussia.
Monumenti. - La città è particolarmente ricca di costruzioni laterizie nello stile gotico proprio della Germania settentrionale. Tra le numerose chiese di questo stile, le più importanti sono la chiesa di S. Nicolò, le parrocchiali della città vecchia e nuova, la chiesa di S. Maria. La chiesa di S. Nicolò (sec. XIV) è molto sobria all'esterno, salvo il ricco portale occidentale e le due imponenti torri, cronologicamente posteriori, con cuspide barocca. Nell'interno, notevoli gli affreschi del sec. XIV e alcuni altari a sportelli. L'altare della famiglia Junge, nel suo stato attuale, fu eseguito (1708) da Thomas Phalert su progetto di Andreas Schlüter. La chiesa di S. Maria è nel suo aspetto attuale una costruzione del sec. XV. Delle altre chiese gotiche in laterizio ricordiamo quelle di S. Giacomo e di S. Caterina, oggi arsenale. Il palazzo comunale (secoli XIV-XV) forma, insieme con la vicina chiesa di S. Nicolò, un grandioso complesso di architettura medievale. Le antiche case hanno spesso frontoni gotici a gradini. Un buon esempio di architettura barocca è la casa del feldmaresciallo Wrangel. Al Rinascimento appartiene la porta di Semlow (1599), in laterizî. Nel museo della Pomerania e di Rügen v'è, tra altro, il tesoro in oro, preziosissimo, di Hiddensee.
Bibl.: E. v. Haselberg, Die Baudenkmäler des Regierungsbezirks Stralsund, fasc. 5°, Stettino 1902; F. Adler, Stralsund, Berlino 1926.
La pace di Stralsunda. - Il 24 maggio 1370, fu conclusa a Stralsunda la pace tra la Danimarca e le città anseatiche tedesche, alle quali fu per essa concessa libertà di commercio in tutto il regno danese e anche garantiti gli antichi privilegi sulle piazze di Skanor e Falsterbö. A garanzia dei diritti loro riconosciuti le città ebbero per quindici anni le principali fortezze della Scania, Skanor, Falsterbö, Malmö e Hälsingborg oltre ai due terzi delle entrate delle regioni annesse. Le città anseatiche ottennero un certo diritto di voto all'elezione dei re di Danimarca. Re Valdemaro di Danimarca promise loro di suggellare la pace il 29 settembre 1371, la suggellò nell'ottobre, ma solo con il suo sigillo. Soltanto dopo la morte di Valdemaro il suo successore, il giovane Olav, suggellò la pace nel 1376. Le rocche della Scania furono restituite alla Danimarca secondo gli accordi presi con la pace del 1385.