strada
Ricorre in tutte le opere meno che nella Vita Nuova; è presente anche nel Fiore, ma non nel Detto.
Le occorrenze nelle quali conserva il suo valore proprio sono poco numerose: Cv I XI 9 se una pecora... al passare d'una strada salta, tutte l'altre saltano, e IV XII 18; Rinieri da Corneto e Rinieri de' Pazzi, i quali esercitarono il brigantaggio soprattutto assalendo coloro che viaggiavano tra Firenze e Roma, fecero a le strade tanta guerra (If XII 138); Pg X 21; Fiore CLXXXVIII 5, e CCX 5 i' te pur farò votar la strada, dove il sintagma vale " sgombrare la strada ", quindi " mettere in fuga " (cfr. Petronio). Ha senso più generico, e si accosta perciò al significato di " cammino ", in Rime CVI 66 Chi è servo è come quello ch'è seguace / ratto a segnore, e non sa dove vada, / per dolorosa strada; Pg I 119 com'om che torna a la perduta strada.
Più frequentemente ricorre in relazione al viaggio compiuto da D. attraverso l'Inferno e il Purgatorio, per indicare l'uno o l'altro dei cerchi infernali e delle cornici del Purgatorio o un tratto di essi (If VI 112, XV 43, XXVIII 40 [qui è Maometto che chiama dolente strada la bolgia che egli e i suoi compagni di pena percorrono]); Pg XII 38 (dove s. indica propriamente il " pavimento " della cornice), XXII 131, XXIV 130. Altre volte è usato in senso estensivo e designa tutto il cammino percorso, o da percorrere, dai due poeti: If VIII 91 Sol si ritorni per la folle strada; XII 92 io movo / li passi miei per sì selvaggia strada; così il Messo, dopo aver ammonito i diavoli, si rivolse per la strada lorda (IX 100), si rivolse cioè indietro, riprendendo il " cammino " già percorso attraverso la fangosa palude Stigia. E si vedano inoltre If XXXI 141, Pg XX 125, XXVII 48 (dove vale " tratto di strada ").
Subito dopo la morte del corpo, spiega Stazio, l'anima cade o presso la riva dell'Acheronte o alla foce del Tevere: quivi conosce prima le sue strade (Pg XXV 87). La locuzione ha valore pregnante, in quanto se, di fatto, in quel momento l'anima viene per la prima volta a sapere se dovrà avviarsi " verso l'Inferno attraverso l'Acheronte o verso il Purgatorio sulla barca dell'Angelo " (Mattalia), è anche vero che ora essa apprende " quale sarà la sua sorte in eterno " (Sapegno).
L'uso figurato appare più evidente in altri casi. Per spiegare a D. perché non sia pieno il merito di coloro che forzatamente ruppero i voti religiosi, Beatrice gli osserva che se la volontà di Piccarda e delle sue compagne fosse stata piena e costante, l'avria ripinte per la strada / ond'eran tratte, come fuoro sciolte (Pd IV 85), le avrebbe cioè ricondotte all'osservanza del voto non appena furono libere di farlo (e si noti come la metafora riprenda quella usata da Piccarda in III 105 promisi la via de la sua setta per indicare il suo ingresso tra le clarisse). Analogamente, l'umanità è fuor di strada (VIII 148), " cade in errore ", quando fa re di tal ch'è da sermone (v. 147). Lo stesso traslato in Fiore LXVIII 14 Amico, mal ti guidi: / cotesta sì non è la dritta strada, non è il " comportamento " migliore per vincere Malabocca. Anche Beatrice invita D. a ‛ ritorcere ' li occhi... verso la dritta strada (Pd XXIX 128), a rivolgere cioè la sua attenzione alla linea maestra del discorso; la metafora s'inserisce però in un contesto stilisticamente più coerente in quanto trae lo spunto dalle parole usate da Beatrice (perché siam digressi assai, v. 127) per indicare come si fosse allontanata dal tema principale della sua spiegazione.
Pur conservando almeno in parte il suo valore proprio, il vocabolo è usato in senso figurato in misura anche più evidente allorquando indica i " modi ", " i mezzi " usati per conseguire un dato fine. Se ne hanno esempi nell'enunciazione della dottrina dei due soli (Pg XVI 107 Soleva Roma... / due soli aver, che l'una e l'altra strada / facean vedere, e del mondo e di Deo) e nel ricordo di Cristo che, con la sua passione, aprì le strade tra 't cielo e la terra (Pd XXIII 38).
Ha uso estensivo quando indica il cammino percorso da un corpo celeste in cielo: Pg XVIII 79 La luna... / correa.., per quelle strade / che 'l sole infiamma; e così in IV 71, Pd X 16, XXVI 122.