STRACCI (fr. chiffons; ted. Hadern, Lumpen; ingl. rags)
Sono costituiti dai manufatti tessili usati di ogni specie, eliminati dall'economia domestica, perché non più utilizzabili, oppure da ritagli di tessuti uscenti dalle case di confezioni di mode e di biancheria o dagli avanzi di corde, di spaghi e reti.
La più antica utilizzazione degli stracci si riscontra nella fabbricazione della carta, che in Italia ebbe inizio verso la fine del sec. XIII. Verso la metà del sec. XIX i cenci di lana, prima negletti, trovarono impiego nella produzione della lana rigenerata o lana meccanica, e poco tempo dopo anche quelli di cotone furono adoperati per la produzione del cotone rigenerato. Questi prodotti sono utilizzati quali surrogati della lana e del cotone nella fabbricazione di manufatti tessili di tipo corrente.
La composizione degli stracci varia notevolmente secondo i luoghi dove sono raccolti; gli stracci raccolti nelle città sono costituiti di materiale fine, ma debole; quelli di montagna di roba ordinaria e resistente. Le zone di popolazione a tenore di vita più elevato dànno stracci le cui fibre tessili sono ben conservate, mentre le zone abitate dalle popolazioni povere dànno stracci molto rattoppati, assai logori e ridotti in pezzi minuti.
La raccolta viene effettuata da piccoli merciai ambulanti che girano per le città e le campagne presso le famiglie, effettuando non di rado il baratto degli stracci con mercanzie d'interesse casalingo. Da questi minuscoli negozianti lo straccio passa ai medî grossisti per lo più nello stato cui fu raccolto, ma talvolta diviso a seconda delle principali specie di fibre, e con qualche separazione di colore (il bianco viene assai spesso tenuto a parte perché più pregiato). Infine gli stracci sono convogliati presso le aziende di classificazione.
Non si hanno dati esatti sulla raccolta degli stracci in Italia: tuttavia può essere fissata all'incirca intorno alle 100.000 tonnellate all'anno. Essa varia sensibilmente in funzione del prezzo corrente e delle condizioni economiche della popolazione.
L'Italia è in prevalenza importatrice di stracci. Importa stracci di lana di ogni specie, e particolarmente panni, ritagli nuovi di lana e di cotone e stracci misti originali non classificati. La media delle importazioni nel quinquennio 1930-34 è stata di 264.878 q., per un valore di 24 milioni circa di lire. Esporta principalmente stracci di canapa e di lino, avanzi di corda e spaghi di canapa, stracci di cotone e di mezzalana della qualità più bassa per la fabbricazione di cartoni da copertura, alcune specie di stracci di cotone selezionato secondo il colore, e stracci di maglia di lana. La media delle esportazioni nello stesso quinquennio fu di 44.921 q., per un valore di 5 milioni e mezzo di lire.
Classificazione o cernita. - È questa l'operazione, eseguita per gradi successivi, con la quale dalla massa eterogenea dei cenci misti nello stato in cui vengono raccolti, si ricavano masse omogenee per fibra costitutiva, per colore, per grado di conservazione e di resistenza. Le divisioni che si fanno secondo la fibra sono le seguenti: canapa e lino, cotone, lana, seta e rayon, iuta, manilla. Ciascuna massa di stracci ottenuta dopo tale selezione si suddivide poi per colore o per gruppi di colori, avendo riguardo alle esigenze delle industrie che impiegheranno questa merce. Generalmente la suddivisione si effettua formando masse di tinte: bianco, nero, blu, marrone, grigio, rosso, verde. Di quanto resta si formano altre due masse, una comprendente i colori chiari e l'altra i colori scuri. La selezione per colore varia secondo che si tratta di stracci di lana, di cotone, di canapa, ecc., perché la diversa destinazione richiede particolari criterî nella produzione delle masse variamente colorate. Il colore bianco viene ancora suddiviso secondo il grado di pulizia e il colore nero secondo la conservazione della tinta. Le masse di tinte chiare sono più pregiate di quelle formate da tinte scure perché, se destinate alla fabbricazione della carta, non esigono per il candeggio trattamenti energici e quindi anche costosi e logoranti; se destinate alla produzione della lana rigenerata o del cotone rigenerato, permettono di ottenere una determinata colorazione nella tintoria senza impiego di coloranti molto concentrati. Le masse di straccio classificate secondo il colore sono quasi sempre destinate a queste ultime fabbricazioni; esse non hanno una tinta omogenea, essendo costituite di tutte le sfumature di un dato colore principale; ma nelle lavorazioni di sfilacciatura a cui vengono sottoposte si ottengono prodotti di colore omogeneo, poco vivace, risultante dalla fusione di migliaia di tinte. Questi prodotti possono essere riportati al punto di colore desiderato mediante impiego di dosi di colorante assai minori di quelle che occorrerebbero per tingere lo stesso materiale candeggiato: di qui il pregio speciale di tali selezioni per colore.
Gli stracci di lana vengono selezionati anche secondo che i manufatti provengono dalle lavorazioni di lana pettinata o di lana cardata e secondo il grado di finezza della lana.
Oltre alle selezioni menzionate, tutti gli stracci sono divisi in due grandi categorie: quelli costituiti da tessuto usato e quelli costituiti da ritagli di tessuto nuovo. Questi ultimi sono assai più pregiati per la loro maggiore resistenza e pulizia e specialmente perché le fibre sono perfettamente conservate.
Il tempo richiesto per le cernite varia secondo la specie di straccio da selezionare e secondo il numero di divisioni che se ne vuole ottenere. Effettuando la prima selezione dei cenci misti, come si trovano al loro stato originale di raccolta, un'operaia di media laboriosità può cernire da 70 a 100 kg. in 8 ore di lavoro.
Fabbricazione della carta. - A tale uso servono i cenci di canapa, di lino, di cotone e di iuta. Con gli stracci di canapa e di lino si fanno le carte più pregiate e più resistenti, quali i biglietti di banca, i titoli finanziarî, le carte per documenti, le carte per sigarette, la carta da disegno, le carte da giuoco, le carte veline per copialettere. Con gli stracci di cotone bianchi e colorati si fanno, secondo la qualità più o meno fine, carte da scrivere, carte bollate, carte da involgere, cartoni. I cenci di iuta servono soltanto per fabbricare carte ordinarie da involgere. I cenci che dànno le paste di massima resistenza sono gli avanzi di corde e di spaghi di canapa. Questo materiale viene adoperato specialmente per la produzione di carta per sigarette.
Le carte fabbricate con lo straccio hanno una durata molto superiore a quelle ottenute con la cellulosa o la pasta di legno (vedi anche carta).
Lana e cotone rigenerati. - Per la trasformazione in lana rigenerata (fr. laine renaissance; ted. Kunstwolle; ingl. shoddy), allo scopo di eliminare tutte le parti che non sono di pura lana, gli stracci vengono dapprima sottoposti alla carbonizzatura, trattandoli con bagni diluiti di acido solforico o anche con cloruro di magnesio, di zinco e di alluminio, in vasche di legno foderate di piombo. Si procede poi a essiccare la massa a temperatura elevata (da 70° a 90° adoperando l'acido, e da 120° a 130° impiegando i cloruri). Più usato è il trattamento con acido cloridrico gassoso, entro cabine di muratura alla temperatura da 80° a 90°. Con tali processi le fibre di lana restano inalterate, mentre quelle vegetali si polverizzano e vengono eliminate mediante macchine battitrici provviste di forti aspiratori. L'eccesso di acido o di sale si toglie mediante bagni alcalini e lavaggi con acqua. Dopo conveniente essiccazione lo straccio viene introdotto nella sfilacciatrice. In questa macchina un tamburo guarnito di migliaia di punte di acciaio gira a una velocità di 700-800 giri al minuto e sfibra in tutti i sensi gli stracci che gli vengono trascinati contro da una tela alimentatrice e che si trasformano in un ammasso di aspetto bambagioso.
Nella sfilacciatrice funziona un aspiratore per asportare il pulviscolo.
La lana rigenerata, che si ottiene operando su cenci provenienti da manufatti di lana pettinata, è costituita di fibre lunghe almeno 20 mm., mentre quella ottenuta con cenci provenienti da lana cardata, cioè per lo più da panni, ha fibre da 5 a 8 mm.
Per la produzione del cotone rigenerato si procede come per la lana rigenerata. Le sfilacciatrici devono avere tamburi guarniti di punte più fitte.
Il principale centro di produzione in Italia di manufatti di lana e cotone rigenerati è Prato; fabbriche importanti si trovano anche nel Biellese.
Stracci per pulitura. - Gli stracci di cotone, di canapa e di lino di grandi dimensioni vengono adoperati per la pulitura delle macchine e in genere di oggetti metallici. A tale scopo si sottopongono a lavaggi energici entro lavatrici meccaniche rotative, con immissione di vapore ad alta temperatura. Successivamente vengono sterilizzati o con mezzi chimici oppure mediante il passaggio ad altissima temperatura entro forni tubolari rotativi, che servono contemporaneamente per l'essiccazione.
Gli stracci di grandi dimensioni di panno e di tela di cotone molto resistente si utilizzano anche per la fabbricazione di dischi, per la lucidatura dei metalli, nella lavorazione dei medesimi. Tali dischi vengono tagliati nelle dimensioni volute mediante trance meccaniche e poi sovrapposti in numero sufficiente per ottenere lo spessore opportuno per ogni determinata lavorazione.