STORNELLO
. È una delle forme più note e più schiette del canto popolare, molto probabilmente nato in Toscana, largamente diffuso nell'Italia centrale, non ignoto alla meridionale e anche oggi fecondo di nuove composizioni. È incerto il tempo e il modo della sua origine, ma i più antichi esempî che si conoscano risalgono al sec. XVII. La figura metrica si presenta varia. La più antica sembra sia quella del distico rimato (AA); in un secondo tempo al distico fu premesso un quinario (contenente l'invocazione a un fiore, a una pianta, oppure un'esclamazione o un vocativo) rimato col secondo endecasillabo, mentre il primo ha con gli altri due versi soltanto l'assonanza atona (-ore, -are, -ore); infine si ebbe lo stornello di tre endecasillabi anch'essi legati come la precedente forma, e anche di quattro a rime alternate.
Canto breve e semplice, espressione di gioie o sdegni, speranze o delusioni degl'innamorati, lo stornello si offre facile all'improvvisazione e nasce spesso nelle gare o tenzoni fra contadini durante il lavoro o nei riposi dell'aia; e perciò, quanto all'origine del nome, esso sembra essere diminutivo della voce provenzale estorn che vuol dire "combattimento". Lo stornello è stato usato anche da poeti d'arie; uno dei più noti è F. B Dall'Ongaro, che ne scrisse parecchi politici e altri d'amore, mantenendo non di rado l'atteggiamento del pensiero e il tono popolare, ma allontanandosi dai metri consueti. Con uno stornello della seconda forma chiuse il Carducci il suo volume di Rime e ritmi.
Si hanno molte raccolte di stornelli: una delle più antiche è quella di N. Tommaseo, Rispetti e Stornelli (nell'Antologia del 1832); un'altra in G. Tigri, Canti popolari toscani (Firenze 1869); tra le recenti si veda G. Giannini, Canti popolari toscani, ecc. (Firenze 1921), e A. Ive, Canti popolari velletrani (Roma 1907), che sono tutti stornelli.
Bibl.: A. D'Ancona, La poesia popolare italiana, Livorno 1906, p. 353 segg. S. Pieri, Un migliaio di stornelli toscani, in Propugnatore, XIII (1880), i, pp. 246-248; F. D'Ovidio, Sull'origine dei versi italiani, in Ritmica e versificazione italiana, Milano 1910; M. Barbi, Per la storia della poesia pop. italiana, in Studi lett. e ling. dedicati a P. Rajna, Firenze 1911, p. 97, n. i; V. Santoli, Nuove questioni di poesia popolare, Torino 1930, pp. 41-43 (fasc. V di Pallante).