stolperstein
(Stolperstein), s. m. o f. Pietra d’inciampo: memoria consistente in una piccola targa d’ottone della dimensione di un sampietrino, collocata di fronte al portone dell’abitazione di una vittima del nazismo, della quale vengono riportate la data di nascita e quella di morte, se conosciuta.
• A vederlo lì, inginocchiato sul pavé, con piccone e cazzuola sembra un operaio addetto alla pavimentazione. Ed effettivamente Gunter Demnig è un operaio, un «operaio della memoria». È dalla fine degli anni novanta che quest’artista di Colonia, classe ‘47 e trascorsi sessantottini, si è impegnato a tener vivo il ricordo delle vittime del nazismo, ebrei, disabili, rom, omosessuali, con le sue insolite opere d’arte: sampietrini d’ottone in cui scolpisce, uno ad uno, i dati dei deportati del Terzo Reich per poi installarli davanti alle case dove hanno abitato. Li chiama stolperstein, le «pietre d’inciampo», che lui stesso posa ad una ad una per le strade della Germania a richiamare l’attenzione dei pedoni distratti. (Gabriella Gallozzi, Unità, 14 novembre 2008, p. 38, Culture) • Dopo le tre edizioni (2010-12) in cui sono state posizionate 156 pietre d’inciampo, per la quarta volta l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Roma lunedì e martedì per installare 36 Stolpersteine (pietre d’inciampo) in memoria dei deportati razziali e politici nei marciapiedi prospicienti le loro abitazioni. (Edoardo Sassi, Corriere della sera, 12 gennaio 2013, Cronaca di Roma, p. 15) • L’artista tedesco Demnig ha avviato nel 2010 il suo progetto delle pietre d’inciampo, «stolpersteine», in lingua originale, la cui funzione è quella di interrompere la linearità dell’asfalto o del porfido, come nel caso di Novi, con pietre ricoperte d’ottone dove è inciso il nome della persona scomparsa. (I[rene] Na[varo], Secolo XIX, 15 gennaio 2018, p. 25, Basso Piemonte).
- Dal ted. Stolperstein.